Continua il nostro viaggio alla scoperta della simbologia e dei significati del Giudizio Universale di Michelangelo, dopo l'analisi della sezione dedicata alla fine dei tempi.
Tutta la composizione ruota intorno alla magnifica figura di Gesù, nel colmo della Sua gloria, durante la Parusia.
Il suo corpo troneggia massiccio ed elegante, in armoniosa torsione, mentre si erge in avanti e con le mani ordina il flusso vorticoso delle energie che stanno sconvolgendo il mondo, durante l'Ultimo Giorno.
I codici mimetici sono il simbolo della Sua imperturbabile Giustizia, che si limita a far sì che gli eventi seguano il loro immutabile corso, liberando l'energia che attira gli eletti verso la Luce e i reprobi verso l'Oscurità, così come avveniva mentre erano in vita e sceglievano di essere figli della Luce o delle Tenebre.
Il Figlio di Dio non si vendica sul Male, semplicemente porta a conclusione il processo già innescato da ogni anima con le proprie scelte durante il transitorio passaggio sulla Terra.
Accanto a lui la Vergine volge il capo, in attesa che si compia la Divina Giustizia. I suoi codici gestuali e mimetici sono simbolo del fatto che da questo momento, essendo finiti la Storia e il Tempo, la sua funzione di mediatrice tra gli uomini e Dio e la Sua intercessione non ha più ragione di esistere. Da questo momento inizia la Nuova Era in cui coloro che amano Dio godranno della beatitudine eterna e non avranno più necessità del Suo aiuto per salvarsi dal Male che non esiste più e potranno relazionarsi a Dio direttamente, contemplando il Suo volto.
Intorno al Cristo è radunata una folla di apostoli, profeti, patriarchi, sibille, eroine dell'Antico Testamento, martiri, vergini e santi che tutt'intorno formano una doppia e turbinosa corona di corpi. I Beati si baciano e si abbracciano, felici di ritrovare i propri cari, contemplano la bellezza assoluta, osservano i movimenti di Gesù in un vorticare impetuoso e incessante dovuto alla rigenerazione di tutte le cose.
Secondo le categorie eidetiche, la linea a vortice, come quella che anima l'affresco, invia un inconscio messaggio di dinamismo, cambiamento, mutamento, progresso, rinnovamento.
Molti dei santi che circondano l'icona del Cristo sono identificabili grazie ai loro simboli. Abbiamo così san Lorenzo, con la graticola e san Bartolomeo, con la sua pelle, che gli fu strappata, durante il martirio.
Bartolomeo è anche icona dell'Aretino, poeta e scrittore, e il viso deforme e afflosciato della pelle è icona del Buonarroti. Tale immagine pare sia ironica allegoria della condizione in cui Michelangelo si sentiva psicologicamente dopo che l'Aretino criticò aspramente il suo Giudizio Universale.
A destra di Cristo si vedono sant'Andrea, il cui simbolo è l'omonima croce che porta, e san Giovanni Battista, con il simbolo del manto di pelo di cammello.
Il simbolo di san Pietro sono le chiavi del Paradiso che vengono restituite a Cristo in quanto non serviranno più, da quel momento in poi ad aprire e chiudere le porte dei cieli.
Nel gruppo di sinistra in cui sono radunate le vergini, le sibille e le eroine dell'Antico Testamento, vi sono due donne di cui una ha un gesto protettivo verso l'altra che le si avvicina abbracciandole i fianchi: si tratta della prosopopea della Chiesa misericordiosa che accoglie una devota, sineddoche dei fedeli.
Sull'estrema destra un uomo possente regge una croce. Si tratta dell'icona di Simone di Cirene, che aiutò Cristo sulla via del Calvario, oppure di Disma, il buon ladrone. Alcuni hanno scorto in questa raffigurazione il simbolo dell'umanità oppressa dai suoi dolori e dalla prove necessarie per seguire Gesù.
Sotto di lui appare san Sebastiano, che tiene in mano il suo simbolo, le frecce del suo martirio.
Il simbolo di San Biagio sono i pettini chiodati con cui fu martirizzato, quello di santa Caterina d'Alessandria è la ruota dentata spezzata.
San Filippo ha il simbolo della croce e Simone Zelota, della sega.
Nelle due lunette superiori appaiono gruppi angelici che recano gli strumenti usati nella Passione di Cristo.
Sono la croce, la corona di spine, i chiodi, la colonna della flagellazione, la scala per deporre il corpo, il bastone con la spugna imbevuta d'aceto, simboli del suo sacrificio che permette agli uomini di godere, in questo ultimo giorno glorioso e terribile, della salvezza eterna.
SIMBOLOGIA DELLA GLORIA DEI BEATI NEL GIUDIZIO UNIVERSALE DI MICHELANGELO
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lunedì, novembre 12, 2018
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