LA CITTÀ INCANTATA DI MIYAZAKI: UN CAPOLAVORO POLISEMANTICO


Una ricchissima simbologia anima la narrazione de "La città incantata", il celebre film d'animazione scritto e diretto da Hayao Miyazaki nel 2001, per la storica casa di produzione Ghibli.

La storia ha come protagonista Chihiro, una bambina di dieci anni che sta traslocando coi suoi genitori e che durante il viaggio si perde in una città magica.

Chirico e i suoi genitori si perdono nella città incantata
Qui diviene schiava di una strega malvagia, Yubaba, che ha una gemella buona, Zeniba, in un'altra località magica collegata da un treno fatato.

Le avventure e le disavventure della bambina la matureranno e le permetteranno, con l'aiuto di Haku, ragazzo della sua stessa età, di liberare e i suoi genitori trasformati in maiali dalla loro ingordigia e dalla magia cattiva.

ADV




Qual è il suo significato simbolico?
  • Yubaba è l'icona di una yamauba, strega delle montagne dai poteri soprannaturali;
  • Kamaji, che controlla le caldaie della città, ha le fattezze di un ragno, simbolo di operosità e abilità;
Chihiro al cospetto di Kamaji, che controlla le caldaie della città incantata
  • Haku, è icona della divinità Nigihayahi, che per aiutare l'imperatore del Giappone tradisce il suo ex-alleato;
  • Senza volto è icona di una maschera del teatro Nō.
Vi sono degli indici: le foglie accumulate sopra alla macchina e l'elastico per capelli che Chihiro indossa all'uscita dal parco divertimenti sono una prova del fatto che sia passato del tempo nel mondo reale e quindi testimoniano l'esistenza del mondo "altro", dando un senso a tutta la storia.

La storia è una metafora di rito di passaggio e di iniziazione per Chihiro. Durante le sue avventure, infatti, ella è costretta, per la prima volta nella sua vita, a fare completamente affidamento alle sole proprie forze.

La scena in cui Chihiro, Rin e altri inservienti delle terme liberano lo spirito del fiume dalla sporcizia è metafora dell'inquinamento e allude a un evento vissuto dallo stesso Miyazaki quando fu ripulito  un fiume vicino a dove abitava ebbe modo di vedere quanto era sporco ed inquinato.

Lo spirito del fiume, metafora dell'inquinamento
Il modello attanziale, con i suoi sei attanti è:
  1. Soggetto - Chihiro
  2. Oggetto - liberare i genitori
  3. Aiutante - Haku, Zeniba, Kamaji
  4. Opponente - la strega Yubaba
  5. Destinante - Il trasloco e la sosta fuori programma
  6. Destinatario - la famiglia di Chihiro
Haku, trasfomatosi in drago, è uno degli aiutanti del soggetto Chirico, nel modello attanziale del film
Uno dei vari quadrati semiotici presenti, giocato sui termini opposti maturo e infantile, è il seguente:
  • Comportamento maturo - la strega buona Zeniba
  • Comportamento infantile - il neonato Bo
  • Comportamento non maturo - Senza Volto, i genitori di Chihiro
  • Comportamento non infantile - i bambini Chihiro e Haku
Bo, uno dei capisaldi del quadrato semiotico maturo/infantile, saluta Chirico alla fine dell'avventura
Vi sono poi vari momenti di passaggio con relativa antitesi tra il prima e il dopo (maturo/infantile; cattivo/buono; persona/animale; pulito/sporco).

Abbondano le similitudini e le metafore: i genitori e i maiali ingordi e ottusi; Kamaji e il ragno; Haku e lo spirito del fiume.

Interessante l'uso delle categorie eidetiche e del loro significato inconscio:
  • le linee curve che definiscono dolcezza ( il corpo di Haku quando è drago e desidera proteggere la sua amica Chihiro)
  • le linee rette definiscono virilità (il volo di Haku che afferra Chihiro e volando la trasporta velocemente all'interno delle terme per salvarla)
  • le linee oblique ascendenti verso destra, denotano dinamismo (quando gli spiriti scendono dalla barca e salgono le scale che li porteranno alle terme magiche)
  • le linee oblique discendenti verso sinistra denotano un senso di caduta (le scale in discesa che Chihiro fa per cercare di sfuggire agli spirito, all'inizio del film, prima di ritrovare i genitori trasformati in maiali)
  • le linee circolari aperte danno un senso di confort e accoglienza - (come quando Haku abbraccia Chihiro che si tra trasformando in creatura evanescente, la conforta e la salva, dandole da mangiare cibo della città incantata)
Hayao Miyazaki riceve l'Oscar per La città incantata nel 2003
  • le linee circolari chiuse hanno un significato di chiusura e di élite (le stanze dell'appartamento di Yubaba sono ampiamente decorate con motivi circolari e circolari sono i preziosi oggetti contenuti)
  • le linee che formano un vortice creano un senso di evasione - (il volo di Haku trasformato in drago e inseguito da miriadi di pupazzi volanti di carta, che sono pieni di angoli acuti, che suggeriscono l'idea dell'aggressività)
  • i semicerchi creano un senso di apertura. I triangoli e le piramidi danno un senso di solidità ed equilibrio (il luogo dove vive la sorella buona di Yubaba, Zeniba, è composto in gran parte da linee circolari aperte e triangoli).
Un capolavoro in molti sensi. Quindi, polisemantico.
LA CITTÀ INCANTATA DI MIYAZAKI: UN CAPOLAVORO POLISEMANTICO LA CITTÀ INCANTATA DI MIYAZAKI: UN CAPOLAVORO POLISEMANTICO Reviewed by Polisemantica on venerdì, novembre 09, 2018 Rating: 5

Nessun commento:

Powered by Blogger.