I SIMBOLI DELLA NATIVITÀ MISTICA DI BOTTICELLI


Il termine Natale deriva dal latino "natalis" aggettivo che si riferisce alla nascita. Quindi il "Dies natalis" è letteralmente "il giorno natale", "il giorno della nascita".

La nascita in questione è quella di Gesù, Figlio di Dio, incarnato.

Una delle opere più significative che ne celebra l'avvenimento è la "Natività mistica", dipinto a tempera su tela di Sandro Botticelli, datato 1501 e conservato nella National Gallery di Londra.


L'opera è interessante perché particolarmente intessuta di simbologia.

L'iconografia è tradizionale: la Sacra Famiglia, in una stalla, circondata da angeli.



Sono però degni di nota i codici prossemici e cromatici usati nella sacra rappresentazione.



A sinistra un angelo vestito di rosa accompagna i tre re Magi; I Magi sono riconoscibili dalle corone di alloro, simbolo di sapienza. Il colore rosa dell'abito dell'angelo lo fa riconoscere come arcangelo, rappresentando la sua autorità sugli altri spiriti purissimi che lo circondano.

A destra un angelo vestito di bianco, simbolo di purezza, indica il Bambino a due pastori.

Entrambi gli angeli tengono in mano rami d'ulivo, simbolo della pace che il Bimbo divino è venuto a portare agli uomini di buona volontà.


Come al solito il bue e l'asino sono simbolo degli Ebrei e dei Pagani che non sono stati in grado di riconoscere il Cristo appena giunto in Terra, ottusi come due animali.

San Giuseppe accovacciato, con i suoi codici gestuali allude alla sua passività riguardo il concepimento del Figlio di Dio, di cui lui è solo padre putativo.

Il Bambino allarga le braccia per essere accolto dalla Madre, sineddoche dell'umanità per la quale è sceso dal Cielo.


Sopra la tettoia tre angeli indossano una veste bianca, una rossa e una verde, simboli delle tre Virtù teologali, rispettivamente Fede, Carità e Speranza.

Questi tre angeli reggono un libro, probabilmente l'Apocalisse, perché in questa Natività Mistica, il momento della venuta del Cristo Bambino è un modo simbolico di alludere alla Sua Seconda Venuta, la Parusia, quando il mondo finirà e Dio darà all'Umanità "cieli e terra nuova".

L'apocalisse è ulteriormente evocata nel cartiglio in alto in cui la scritta recita, in greco "Questo dipinto, sulla fine dell’anno 1500, durante i torbidi d’Italia, io, Alessandro, dipinsi nel mezzo tempo dopo il tempo, secondo l'XI di san Giovanni nel secondo dolore dell’Apocalisse, nella liberazione di tre anni e mezzo del Diavolo: poi sarà incatenato nel XII e lo vedremo […]come nel presente dipinto".


Il cerchio degli angeli al di sopra della capanna è allegoria della danza della vita, simbolo di rigenerazione spirituale e icona dell'uroboro, mitico serpente che mordendosi la coda forma un cerchio senza inizio né fine e che simboleggia la totalità del tutto, l'infinito, l'eternità, il tempo ciclico, l'eterno ritorno, l'immortalità e la perfezione.

Gli angeli danzano recando cartigli e serti d'ulivo, simboli di pace, da cui pendono le corone, simboli della regalità del sovrano dell'universo che in quel momento giace in una mangiatoia.

Sulle loro teste una semisfera dorata è icona delle sfere celesti e simbolo della perfetta dimensione divina da cui giunge il Neonato.

La capanna è circondata da un boschetto in cui gli alberi abbracciano con una linea circolare non interamente chiusa il luogo in cui staziona la Sacra Famiglia, evocando, secondo le categorie eidetiche, l'idea di protezione.


Gli angeli vestiti di verde, bianco e rosso, prosopopee delle tre virtù teologali abbracciano, alla base del dipinto, tre personaggi le cui tempie sono ornate di alloro, icone di uomini letterati, simbolo di arte e cultura che incontrano la virtù, e della completa riconciliazione finale tra umanità e Dio.

In basso, sul terreno alcuni grotteschi diavoli, fuggendo, trafiggendosi coi loro stessi forconi, si infilano nelle profondità della Terra, sprofondando all'Inferno, allegoria della definitiva cacciata del Male, ormai ridotto a caricatura di se stesso, travolto dalla sfolgorante bellezza dell'Era finale di pace ed eterna felicità di cui la Natività diviene lieta anticipazione.
I SIMBOLI DELLA NATIVITÀ MISTICA DI BOTTICELLI I SIMBOLI DELLA NATIVITÀ MISTICA DI BOTTICELLI Reviewed by Polisemantica on martedì, dicembre 25, 2018 Rating: 5

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