Ancora due dimensioni antitetiche ma complementari a confronto nella medesima immagine che illustra la X scena delle "Storie di san Francesco", ciclo pittorico ad affresco, diviso in 28 scene, attribuito a Giotto che lo intraprese dopo il 1296, e che si trova nella parte inferiore della navata della basilica superiore di Assisi.
Il mondo spirituale e quello temporale, la trascendenza e l'immanenza, il Bene e il Male.
Vediamo la città di Arezzo, circondata da alte mura, con all'interno i cittadini affaccendati nelle quotidiane attività.
Accanto la Cattedrale, simbolo di preghiera e spiritualità.
In basso, Francesco inginocchiato ed orante e il suo confratello benedicente e impegnato in un esorcismo.
In alto demoni malvagi che si allontanano da Arezzo, cacciati dalla preghiera.
Vediamo da una parte le creature, invisibili agli occhi degli aretini, che li hanno avuti senza accorgersene sino quel momento in città, accanto a loro, mentre li influenzavano maleficamente e facevano sorgere discordie, dall'altra quelle visibili, che si aggirano e agiscono nel mondo, influenzati dai demoni o dal sentimento del Bene e del Giusto.
I demoni vengono rappresentati come creature antropomorfe ma deformi, bestiali, con ali da pipistrello, ghigno malvagio o atterrito, zampe adunche da rapace, il corpo ricoperto di pelo, per simboleggiare la loro condizione decaduta, da angeli che erano, e la loro perfidia.
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A seguire il terzo episodio della serie dedicata alla simbologia nascosta nell'arte, con le ultime scene del ciclo giottesco, che uscirà prossimamente.
Intanto, buona visione del secondo episodio, con le scene dall'ottava alla quattordicesima.
LA CACCIATA DEI DIAVOLI DA AREZZO DI GIOTTO
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mercoledì, novembre 13, 2019
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