Edipo, simbolo della fragilità della vita umana che può passare in breve tempo dal massimo dello splendore alla più abissale delle abiezioni, paga il fio di una colpa che non gli appartiene ma che è ricaduta come una maledizione su di lui.
Il mito racconta infatti che molti anni prima, suo padre laio, ospite di Pelope, si invaghì del di lui figlio Crisippo, che era ancora quasi un bambino. Lo rapì e lo condusse con sé a Tebe. Nella reggia tebana il giovanissimo Crisippo finì vittima dell'incontenibile brama del suo rapitore e per la vergogna si tolse la vita.
Il padre Pelope, sconvolto dal dolore, maledisse Laio, augurandogli di non aver mai figli o, se ne avesse avuti, di rimanere ucciso da colui che aveva generato.
Quando nacque il figlio di Laio e Giocasta, il padre, per paura della maledizione di Pelope, lo strappò dalle braccia della madre e legate l'una all'altra le caviglie con una cinghia, lo espose, abbandonandolo sul monte Citerone. Il pastore che lo salvò gli diede il nome di Edipo , che significa "piede gonfio".
La tragedia di Sofocle è basata sulla inesorabilità del fato, a prescindere da qualunque responsabilità individuale.
Vi si racconta la società della colpa, molto diversa da quella che verrà dopo, con il Cristianesimo, la società del peccato.
Per il peccato, sempre personale, c'è possibilità di redenzione. Per la colpa, mai. Una colpa non può essere redenta. La si subisce, si è da essa contaminati, distrutti, anche quando essa non è propria.
Edipo è simbolo dell'intelligenza umana, tesa verso la verità. È però anche simbolo, per gli antichi greci, della hýbris, ossia la tracotanza di chi non accetta i propri limiti.
Nel voler indagare troppo oltre, Edipo finisce per essere devastato tramite la scoperta di una realtà così tremenda da risultare inaccettabile.
Di fronte alla verità Edipo sceglie di accecarsi, allegoria dell'essere stato tanto cieco da non accorgersi delle immonde azioni che aveva commesso, il parricidio e l'incesto con la propria madre, oltre alla procreazione di creature delle quali Giocasta oltre che genitrice era anche nonna e lui padre e fratello.
Quando aveva gli occhi Edipo era riuscito a vedere solo una realtà illusoria.
Tiresia, in antitesi, è colui che seppur cieco riesce a vedere la verità, simbolo del discernimento ma anche del rispetto della divinità.
La maledizione di Pelope non si estingue con Edipo. Anche i suoi quattro figli, Ismene, Antigone, Eteocle e Polinice, sono attesi da un destino di sangue e dolore.
Persone comuni senza gravi colpe, atterrate e distrutte da un destino non comune, da un fato avverso. Ecco, anche secondo Aristotele, l'essenza della tragedia.
In questo video di Ars Europa Channel, trovate la storia, il racconto e il significato simbolico della tragedia di Edipo re, la celebre tragedia di Sofocle, rappresentata, si presume, per la prima volta intorno al 430 avanti Cristo.
Iscrivetevi al nostro canale YouTube
Intanto, buona visione del primo episodio della nuova serie video "Gli Immortali", dedicata ai grandi personaggi della tragedia greca.
EDIPO RE, SIMBOLOGIA DI UNA TRAGEDIA
Reviewed by Polisemantica
on
venerdì, novembre 15, 2019
Rating:
Nessun commento:
Posta un commento