Quali erano e cosa significavano i simboli che apparivano sugli scudi degli antichi popoli della Grecia?
Gli opliti spartani decoravano i loro scudi con una lambda maiuscola (Λ; λ), iniziale del nome di Lacedemone, figlio di Zeus e della Pleiade Taigete che sposò la fanciulla Sparta e fu re della Laconia, fondando la città di che porta il suo nome.
I guerrieri Ateniesi venivano facilmente identificati dalla civetta, simbolo della loro déa Athena, divinità guerriera:
I Tebani preferivano decorare i loro scudi con la sfinge, mostro con il corpo di leone e testa umana, di falco o di capra dotato di ali.
Il suo nome significa "la strangolatrice". Era un demone di distruzione e mala sorte. Eschilo afferma che mangiasse uomini vivi. A Tebe si usava anche lo scudo con la clava di Eracle, realizzata da un enorme ulivo sradicato per uccidere l'indistruttibile leone di Nemea, che simboleggiava la forza e il potere.
Gli argivi adottarono scudi bianchi con impressa un'idra, grande serpente marino dotato di nove teste, di cui quella centrale era immortale, simbolo di invulnerabilità e di rigenerazione delle forze a ogni colpo ricevuto.
Vi erano poi la Gorgone, con il suo pietrificante orrido sguardo, con la testa irta di serpenti velenosi e il Dokana, simbolo dei Dioscuri ed emblema dell'esercito spartano in marcia. Le linee orizzontali e parallele poste tra i gemelli erano la rappresentazione della tomba dei Dioscuri a Sparta o forse schematizzazione della spalliera di un trono.
Altri simboli sono due anfore gemelle, su cui sono arrotolati due serpenti; anche queste avrebbero un significato funerario e, come i Dokana, simboleggerebbero dunque le sepolture a Sparta, sacre ai gemelli Dioscuri, che dovevano proteggere il possessore dello scudo su cui era impresso l'emblema.
Il Galletto da combattimento era un simbolo usato in quanto caro ad Eracle e sacro ad Ares , tanto da ispirare l’emblema del coraggio militare.
Lo Scorpione, era un altro simbolo di Ares, dio della guerra e di Ade, dio degli inferi, e simboleggiava l'uomo che non perdona.
Vi erano poi il Serpente, emblema di astuzia, di dominio, di eternità e anche di prudenza e il motivo a Raggiera su sfondo rosso che, richiamandosi al sangue versato in battaglia, rappresentava il valore, l'audacia, la nobiltà ed il dominio.
La rocca era simbolo di nobiltà antica.
Nella tragedia di Eschilo, i Sette contro Tebe, vengono descritti i simboli degli scudi dei guerrieri, fra cui spicca quello con l'effigie di Tifone, il figlio di Gea e Tartaro. Aveva membra smisurate, testa d'asino, le ali da pipistrello ed era più alto della più alta montagna del mondo.Sulle spalle aveva 100 serpenti . Ognuna delle gambe era formata da due draghi attorcigliati, dagli occhi fuoriuscivano lingue di fuoco e lui sputava di continuo massi incandescenti. Una volta cresciuto, Tifone salì fino al Monte Olimpo e incusse una tale paura agli dèi che questi si trasformarono in animali e si rifugiarono in Egitto. Tifone era la personificazione dele forze vulcaniche e i venti impetuosi.
Erano poi riprodotte le Erinni, le tre sorelle Aletto, Megera e Tisifone, donne alate con capelli di serpenti con la bocca spalancata nell'atto di cacciare urla terribili che recavano tra le mani delle armi che usavano per torturare chi colpiva la propria famiglia e i parenti.
Vi erano poi scudi in cui non apparivano simboli guerrieri ma rappresentazioni del cosmo, come in quello di Achille, descritto da Omero o quello raccontato da Eschilo in cui appariva un cielo stellato con in mezzo la luna, oppure la prosopopea della Giustizia che guidava un uomo.
Lo scudo talvolta era lasciato liscio, con la superficie riflettente, con lo scopo di rimandare contro l'avversario la malasorte ed i suoi propositi omicidi e a spaventarlo con la sua stessa immagine riflessa mentre attaccava con tutto il suo furore.
I SIMBOLI SUGLI SCUDI DELL' ANTICA GRECIA
Reviewed by Polisemantica
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martedì, gennaio 21, 2020
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