ACTA DIURNA - ANALISI DELLA COMUNICAZIONE GIORNALISTICA IN TV: AGORA


Inizia oggi  "Acta Diurna", la serie di analisi della comunicazione di programmi di informazione, per scoprire, grazie all'utilizzo di una griglia analitica, quindi in modo scientifico e non partigiano, quali elementi e meccanismi inconsci di persuasione o di influenza della percezione del pubblico di telespettatori sono presenti nelle più note trasmissioni di approfondimento giornalistico.

Spesso i programmi che vengono definiti "giornalistici" o "informativi" sono in effetti di intrattenimento e con pochissima neutralità nel dare e commentare le notizie. In altre parole uno spettacolo che ha come sovrascopo quello di orientare l'opinione pubblica.

Oggi analizzeremo in modo sintetico la puntata di Agorà (Rai 2) del 2 novembre 2018, visualizzabile  a questo indirizzo su RAI PLAY tenendo in conto, per semplicità, di sei aspetti narrativi:




  • SCENOGRAFIA 
Simboli, categorie eidetiche, cromatiche e codici prossemici

Lo studio è organizzato in forma circolare, con gli ospiti seduti in due semicerchi che si guardano. Secondo le categorie eidetiche il cerchio invia la percezione inconscia di privilegio, di gruppo. Tale scenografia invia quindi il messaggio che il "palcoscenico" è occupato dagli esponenti della élite del pensiero.

Il colore predominante è il rosso, che azionando il sistema nervoso simpatico agisce sull'adrenalina ed è quindi percettivamente il colore della rabbia e della passione, ma è anche colore simbolo della Sinistra.

I quotidiani che sono presenti in studio in forma cartacea o appaiono a schermo, sono simboli dell'informazione neutra, puntuale e corretta, dei fatti nudi e crudi da cui prendere spunto. In realtà, il fatto che tutte le testate da cui sono estratti titoli e notizie appartengano grosso modo a schieramenti politici analoghi, svuota di significato il simbolo stesso.

La posizione della conduttrice, al centro ma all'esterno dell'agone, secondo i codici prossemici e topologici è simbolo della sua neutralità e del suo ruolo di arbitro della conversazione. In realtà, come si evince dal resto dell'analisi, tale presunta "collocazione simbolica" è poi disattesa da altri elementi.

Il leggio della conduttrice è simbolo di autorità, di guida, attributo dell'Emittente.

Le immagini cartonate sono icone dei vari personaggi politici italiani ed europei di spicco, simbolo del Potere, sineddoche di chi governa.

La puntata finisce con l'immagine di un testimone prestigioso della cultura di sinistra, Pier Paolo Pasolini, ricordato nell'anniversario della morte, avvenuta il 2 novembre 1975 per omicidio. Un simbolo che intende essere di superiorità intellettuale della Sinistra italiana, una bandiera.




  • DINAMICHE PRESENTI IN STUDIO
Soggetti, aiutanti, opponenti

Oltre agli ospiti in studio, (in questa puntata Antonello Caporale de Il Fatto Quotidiano, Giovanna Vitale di Repubblica, un geologo, Benedetto della Vedova, esponente di + Europa, Alan Sorrenti, cantante e Antonio Maria Rinaldi,economista filogovernativo) ci sono ospiti collegati da esterno.

Soggetto protagonista è la conduttrice, che ha lo scopo non tanto di presentare e commentare le notizie per ricercare e comprendere i fatti, ma intende sostenere e veicolare ai Destinatari, il pubblico a casa, una particolare visione della realtà, la propria o perlomeno quella dell'Emittente. Per farlo ha una serie di aiutanti, dal co-conduttore agli ospiti invitati in studio, tre esponenti di una parte politica, affine alla trasmissione (+ Europa, Repubblica, Il Fatto Quotidiano).

Dato che per creare interesse in un dibattito è necessario che vi sia la figura dell'opponente, vi è un ospite con una visione non necessariamente opposta, ma di sicuro non allineata al pensiero dominante durante la trasmissione, che in questo caso è l'economo Rinaldi.




  • CODICI PARALINGUISTICI
Tono e volume di voce, velocità di dizione, sovrapposizioni, codici mimetici, gestuali e prossemici.

Le notizie presentate e commentate sono estrapolate da titoli e articoli di quotidiani che appartengono più o meno alla medesima parte politica (La Stampa, il Corriere, Il Fatto Quotidiano, La Repubblica).

Molto forte e frequente è apparso, durante lo svolgersi della trasmissione, l'uso di codici paralinguistici.

I codici mimetici dei conduttori, quando parlano del fatto che Salvini ha aperto la busta proveniente dalla Procura di Agrigento in diretta Facebook, intendono ridicolizzare tale scelta di condivisione via social.

La conduttrice interrompe spesso l'ospite quando esprime concetti non graditi o non in linea con la direzione concettuale che lei vuole raggiungere, con una sovrapposizione di frasi sulla sua esposizione.

Frequente presenza di codici tonali, vocali, pause e interiezioni per inviare inconsci messaggi di dubbio ai telespettatori quando ci sono elementi che potrebbero indebolire il messaggio globale che la trasmissione intende supportare... per esempio dopo intervento video di qualche anno prima del magistrato Zuccaro, relativo a sue perplessità e sospetti sul fatto che alcune ONG fossero finanziate dai trafficanti di migranti.

Alla fine degli interventi di esponenti che portano avanti idee differenti da quelle alla base della trasmissione, (per esempio Salvini) la conduttrice commenta spesso, in modo apparentemente improvvisato con frasi brevi e incisive, che tendono a sminuire il senso di quanto precedentemente enunciato nell'intervento video, diventando quindi opinionista. Accade per esempio con l'espressione "Hastag abbassiamo i toni" da lei pronunciata dopo l'intervento in video di Salvini che presenta la manifestazione nazionale dell'otto dicembre a Roma. Ovviamente, dato che il video è registrato, non esiste possibilità di replica o contraddittorio alla frase di chiusura di questo blocco narrativo della conduttrice.

La tendenza a interrompere il discorso non gradito è ripetuta. Lo troviamo per esempio al minuto 46 e seguenti.

I codici gestuali e prossemici ( avvicinarsi all'ospite, toccargli la spalla) che a prima vista potrebbero sembrare di vicinanza fisica ed emotiva, sono invece usati dalla conduttrice con finalità opposte a quelle canoniche: si avvicina e tocca la spalla all'ospite quando intende tacitare e bloccare Rinaldi nella sua esposizione. Tale gestualità aumenta poi la percezione di calmare un bambino quando diventa troppo irrequieto e straparla, a causa della sua immaturità. E' quindi un gesto che pare innocuo ma è gravemente lesivo.

L'altra ospite, giornalista di Repubblica, tende ad alzare o sovrapporre voce per non far esprimere Rinaldi, usando anche coerenti codici mimetici, così come anche l'altro ospite, esponente di +Europa impedisce a Rinaldi di parlare e la conduttrice si guarda bene dall'intervenire. Questo fa apparire Rinaldi in minoranza e la percezione è che abbia torto e non abbia argomenti, quando in effetti non ha la possibilità di esprimerli perchè non gli viene data. Tutto ciò avviene intorno all'ora e 49 minuti di trasmissione.

Quando Rinaldi, alzando la voce, comincia a parlare e a dire la sua, la conduttrice prontamente interviene e lo interrompe.




  • CONTAMINAZIONE DI GENERI
Presenza o meno di contaminazione, quindi di infotainment

La presenza del comico Bertolino, all'interno di una trasmissione giornalistica, è usata per denigrare gli avversari senza temere ritorsioni, in quanto egli si può trincerare dietro lo scudo della satira.

Anche il codice dell'abbigliamento del comico, sobrio, pacato, serissimo in antitesi alla professione del comico che ha lo scopo di far ridere, tende a confondere lo spirito critico di chi assiste alla trasmissione, che pur sapendo che si tratta di satira, assimila le notizie collegandole inconsciamente a uno stile sobrio, serio e giornalistico.

Ecco quindi il commento a notizie politiche tratte dai titoli delle stesse Testate che abbondano in studio che influenza ulteriormente il telespettatore, superando le sue barriere inconsce e legittimando, in un crescendo di humor (talvolta insipido, ma ricco di calembour, similitudini e altre figure retoriche molto efficaci) la denigrazione dell'avversario piuttosto di replicare criticamente alle scelte politiche, in una perfetta contaminazione di generi information e entertainment.

Vi è poi la sezione dedicata all'intervista ad Alan Sorrenti, in quanto autore e interprete di "Figli delle Stelle" chiamato in causa, si presume, per assonanza del titolo della sua famosa canzone con il nome del Movimento 5 stelle. Ancora commistione fra spettacolo e informazione.




  • USO FIGURE RETORICHE
Metafore, similitudini, allegorie per rendere più efficace la veicolazione del proprio messaggio.

La conduttrice, con una similitudine, fa un accostamento ironico tra l'apertura della busta con el comunicazioni della Procura da parte di Salvini all'apertura della busta con il nominativo del vincitore dell'Oscar.

Uso di altra figura retorica quando commenta sarcasticamente un intervento di Rinaldi (usa la prosopopea affermando che appare come se fosse L'Europa, all'improvviso alle sue spalle)

Anche parlando con Alan Sorrenti la conduttrice usa spesso figure retoriche, come la metafora "ma ora siamo più in aria o a terra?" accennando alla situazione del Paese (in aria, con ideali; a terra, senza speranze) con una similitudine alle stelle che stanno in cielo, in "aria".

Il co-conduttore insiste con le metafore "ultima puntata della serie Italia contro Europa" per parlare delle esternazioni del Ministro Salvini, continuando a usare anche ulteriori codici paralinguistici come espressione facciale e tono di voce.




  • USO DI MESSAGGI SUBLIMINALI
Inferenze, impliciti, presupposizioni

Il titolo stesso della puntata, Maltempi moderni, sembra intenda alludere alle violente precipitazioni che hanno creato allagamenti e rovina in tutta la Penisola, di cui si tratterà durante la trasmissione, ma evoca nella mente dei telespettatori sia il famoso film di Chaplin, Tempi Moderni, sia il detto latino "Mala tempora currunt" corrono brutti tempi, creando un'inferenza (conoscenza generata in modo inconscio e automatico dall'accostamento di altre conoscenze) per cui quelli moderni, che stiamo vivendo, sono brutti tempi, quelli attuali sono tempi grami.

L'inferenza si raddoppia e assume una ulteriore profondità ed efficacia a causa dell'immagine di sfondo al titolo, in cui appaiono gli esponenti dell'attuale governo in carica. Il significato finale che viene generato nella mente dei telespettatori è quindi, senza mai proferirlo, "i tempi che viviamo sono grami a causa di coloro che ora stanno al governo".

L'inferenza per cui il governo attuale è portatore di tempi grami viene riproposta, in seguito, accostando il concetto di maltempo e danni gravi sull'Italia all'archiviazione dell'imputazione di sequestro di persona sulla nave Diciotti fatta a Salvini.



  • USO DI MAXISCHERMI METATESTUALI
Interventi ospiti da esterni, sovradimensionati e quindi iperbolici. Si sottolinea la bontà o l'inanità delle opinioni degli ospiti inquadrando i maxischermi per catturare spesso le loro espressioni facciali o i gesti.

In questo programma sono presenti interventi di ospiti esterni, che vengono presentati su monitori sovradimensionati, che incombono sugli altri ospiti in studio e appaiono quindi iperbolici.

Per similitudine, gli stessi concetti espressi da tali ospiti appaiono sovradimensionati, in positivo o negativo. Si sottolinea la bontà o l'inanità delle opinioni degli ospiti, a secondo della loro sequela o meno al pensiero dominante in studio, che viene fatto apparire come l'unico realistico e razionale,  inquadrando i maxischermi per catturare spesso le espressioni facciali o i gesti di coloro che sono collegati.





  • CONCLUSIONE

Il vero grande problema di Agorà è che non vi è un effettivo contraddittorio.

Lo scopo dichiarato di qualsiasi trasmissione di approfondimento è quello di scavare a fondo per cercare la verità, esaminare i fatti, cercare la cause e le conseguenze delle scelte e degli eventi.

A rigore di analisi, tutto pare concorrere,  in questa trasmissione, alla difesa ad oltranza del proprio punto di vista, della propria visione della realtà, fingendo di accettare anche quella altrui, con un confronto, che è però fittizio, per quantità e qualità delle opportunità offerte "all'opponente" (ruolo indispensabile per creare qualsiasi narrazione con un minimo di coinvolgimento da parte del destinatario) di far intravedere, senza essere zittito o tacciato di malafede o ingenuità, la propria visione.

Grande preparazione da parte degli autori e della conduttrice relativamente alla conoscenza dei migliori escamotage comunicativi e alle strutture narrative più efficaci.

Notevole competenza, inoltre, nella costruzione della simbologia e nei ruoli attanziali del programma.
ACTA DIURNA - ANALISI DELLA COMUNICAZIONE GIORNALISTICA IN TV: AGORA ACTA DIURNA - ANALISI DELLA COMUNICAZIONE GIORNALISTICA IN TV: AGORA Reviewed by Polisemantica on martedì, novembre 13, 2018 Rating: 5

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