LE ANTITESI DELL'AMORE NELLE TRE GRAZIE DI TIZIANO


Tiziano dipinse questo splendido quadro, conosciuto come 'Venere che benda Amore' o anche 'Le tre grazie' nel 1565, quando aveva 80 anni, 11 anni prima della morte. La tela, conservata a Roma nella Galleria Borghese, presenta una composizione ricca di significati. 

Nell'affollata scena appaiono le icone di Venere, dei due figli Eros e Anteros e di due ninfe, Dori e Armilla.

Questi personaggi sono rispettivamente le prosopopee della bellezza, della passione e dell'amore celeste, del piacere coniugale e della castità. Si tratta quindi di una serie di antitesi che cercano una sintesi.

Cosa accada nella scena, che fissa un'azione in un solo istante, non è dato comprenderlo con certezza..

La madre sta bendando o togliendo la benda al più piccolo di casa, l'istintivo e irrazionale Eros?

Le due ninfe a chi dei due fanciulli stanno portando l'arco, simbolo della capacità di regolare la passione terrena, e moderare le pulsioni istintive dopo aver preso la mira? Al piccolo capriccioso e per il momento bendato amore profano o al più grande, il saggio, accordo e vedente amore sacro? Tra l'altro le misure dell'arco sembrano poco verosimilmente fare pensare alla capacità di Eros di imbracciarlo e tenderlo.

Le frecce sono il simbolo degli sguardi che colpiscono il cuore di chi è desiderato, facendo spesso perdere la ragione e inducendo l'amore. Come la poesia di Cavalcanti "Voi che per gli occhi mi passaste il core", evocano la capacità di Amore di raggiungere e conquistare l'anima attraverso gli sguardi ardenti.

La faretra è simbolo della capacità di custodire gli sguardi ammalianti e usarli solo quando e come opportuno, non alla cieca. 

Simbolo di moderazione è anche il fermaglio sull'abito di Venere, mentre il suo orecchino è simbolo di vanità, di amor proprio e cura della propria persona.

Venere e le due ancelle sono state anche interpretate come icone delle tre grazie e simboli di voluttà, amore e bellezza.

Venere è la bellezza; Armilla o forse Diana, con l’arco, è la Castità e Dori è la Voluttà, il piacere coniugale.

Il messaggio contenuto nell'opera è un ammonimento ai giovani amanti da parte di un vecchio che conosce la vita: solo quando si raggiunge un'armonia fra passione, voluttà, moderazione, ragione, tenerezza, sentimento e abbandono al piacere dei sensi, si trova la vera bellezza, la felicità.

In Ovidio si legge che le piccole ali di Cupido lo possono far volare sopra l’erba ed i fiori mentre quelle più mature e robuste di Anteros possono portare in alto, verso l’amore  sacro.

Venere, il simbolo della bellezza, che è sposa e madre, aiutata dal Piacere e la Castità, saprà cogliere il momento migliore per far volare o l’amor sacro o l’amor profano.

Ecco il video, con il racconto della simbologia dipinto, curato da Ars Europa.


LE ANTITESI DELL'AMORE NELLE TRE GRAZIE DI TIZIANO LE ANTITESI DELL'AMORE NELLE TRE GRAZIE DI TIZIANO Reviewed by Polisemantica on giovedì, novembre 15, 2018 Rating: 5

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