SIMBOLI DELLA TORRE DI BABELE DI BRUEGHEL


A Babilonia era stata costruita, secondo il racconto della Genesi, una torre che voleva dimostrare l'uguaglianza degli uomini con Dio, con un atto di empia superbia.

In seguito a ciò, come noto, per punizione, gli idiomi dei popoli furono confusi e non vi fu più la primigenia lingua universale.


Tale edificio allude alla principale ziggurat di Babilonia ("Babele" è sinonimo di Babilonia), chiamata Etemenanki, centro religioso principale della città e di tutta l'area circostante. Dedicata al dio Marduk, nel periodo di Nabopolassar era alta 30 cubiti (circa venti metri). Altri studiosi pensano che fosse ispirata agli ziggurat di Ur o di Borsippa, sempre in Babilonia.

Questo episodio biblico viene rappresentato ne La grande torre di Babele di Pieter Brueghel il Vecchio, dipinta nel 1563.



La torre è nel dipinto l'icona del Colosseo, il quale era simbolo per i cristiani contemporanei di Bruegel di Hýbris, ovvero di tracotanza, prevaricazione, e persecuzione di fede, poiché luogo di martirio di molti cristiani.


Mircea Eliade, nel suo Trattato di storia delle religioni scrive che «Il termine sumerico per indicare Ziqqurat è U-Nir (monte), che Jastrow interpreta come 'visibile a grande distanza'. La ziqqurat era, propriamente, un 'monte cosmico', cioè un'immagine simbolica del Cosmo; i suoi sette piani rappresentavano i sette cieli planetari (come a Borsippa) o avevano i colori del mondo (come a Ur).»

A Borsippa, ciascuno dei sette terrazzi che formavano la ziggurat dedicata a Nabu, figlio di Marduk, era rivestito con mattoni di colori differenti. In una iscrizione Nabucodonosor dichiarava che la torre di Nabu doveva raggiungere il cielo e lo chiamò “il tempio delle sette luci della terra” (che significa il tempio dei pianeti).


La torre di Ur, dedicata a Nanna, dio della Luna, era alto in origine 26 metri disposti in tre piani ed era usato come un osservatorio astronomico.

Nel mondo antico la Torre di Babele era considerata una costruzione carica di valori magici e simbolici.

Il suo nome significava "porta di Dio" o anche Montagna.

Era il simbolo di congiunzione tra la dimensione divina e celeste e quella umana e terrestre, una sorta di portale fra due dimensioni.

La torre era icona della montagna sacra simbolo del trono del dio creatore e signore dell'Universo. "Trono", "tempio", "Montagna cosmica" non sono che sinonimo del medesimo simbolismo del Centro, che ritroviamo di continuo nella cosmologia e nell'architettura mesopotamiche.

Sulla sua cima astrologi e maghi osservavano i segni astrali e canalizzavano sulla terra le energie spirituali provenienti dalle stelle.


La Torre di Babele era costruita a immagine del Mondo; i suoi piani simboleggiavano le divisioni dell'universo: il mondo sotterraneo, la terra, il firmamento.

Secondo i codici prossemici, ciò che più era prossimo al cielo era simbolo della trascendenza, ciò che era più vicino alla terra, della materialità. Quindi, secondo i codici cinetici, il movimento dei sacerdoti e dei pellegrini dal basso verso l'alto rappresentava una sorta di elevazione spirituale, un'ascensione al trascendente, al sovrumano.

Nell'opera di Bruegel, in basso a sinistra si vede il re Nembrot, il discendente di Noè che ordinò la costruzione della torre, che qui è simbolo di superbia.


La nube, in alto, è simbolo dello Spirito Santo, di Dio che sta per punire la folle arroganza degli uomini.

La commistione fra diversi ordini architettonici, classici, romanici e gotici, è simbolo della confusione delle lingue che di lì a poco avrebbe diviso il popolo in innumerevoli nazioni.

Vi è una profonda antitesi fra i concetti di grande e piccolo, rappresentati dalla mole della torre in relazione alla piccolezza fragile degli operai, che rimanda con un'allusione alla grandezza di Dio rispetto alla minutezza umana.

Altra antitesi è quella fra i concetti di durata e possanza determinati, secondo le categorie semantiche tattili, dall'uso della pietra, all'esterno della costruzione e quello di fragilità e caducità, dati dall'uso del mattone, rosso, all'interno della costruzione, simbolo sia della potente alterigia umana che si scontra con la sua interiore fragilità, sia, ancora una volta, della comparazione fra l'eternità di Dio e la effimera presenza umana nel mondo.

Nella simbologia cristiana e ortodossa pare significativo che, durante la Pentecoste, gli apostoli, grazie al dono dello Spirito Santo, tornino ad essere comprensibili da popoli parlanti lingue diverse, vincendo così la spaccatura originata a Babele.

Qui trovate la storia della torre di Babele e l'analisi del capolavoro di Brueghel, tratto dalla serie "I simboli nell'Arte", in alta qualità, sul nostro canale video. Buona visione!

SIMBOLI DELLA TORRE DI BABELE DI BRUEGHEL SIMBOLI DELLA TORRE DI BABELE DI BRUEGHEL Reviewed by Polisemantica on sabato, ottobre 12, 2019 Rating: 5

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