Nel quinto affresco del "ciclo delle Storie di Maria" alla Cappella Scrovegni a Padova, dipinta da Giotto nel 1305, viene illustrata la scena del matrimonio della quattordicenne Maria di Nazareth.
Il ciclo di affreschi di Giotto alla cappella Scrovegni, dedicati alla madre di Dio, ha la duplice funzione di illustrare iconicamente le vicende della vita di Maria e contemporaneamente di essere uno scrigno di simboli che, con diverso linguaggio ma medesimo significato, svolgono la funzione di un trattato di teologia, spiegato in modo semplice anche se implicito.
"...una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide,
chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria"
Luca, I,27
Il luogo è il tempio di Gerusalemme, la scena è divisa a metà: da una parte gli uomini, dall'altra le donne.
Al centro la coppia formata da Maria e Giuseppe, lei pudica, con gli occhi bassi, lui stupito e ammirato che la osserva.
Al centro il sacerdote che li unisce in matrimonio, con la mano di Giuseppe che infila l'anello nel dito di Maria.
Giuseppe, intimorito, prese la Vergine in custodia per sé e le disse:
"Ecco, io ti ho ricevuta dal Tempio del Signore"
[Protovangelo di Giacomo IX, 1-3].
Giuseppe tiene con sé la verga fiorita sormontata da una colomba.
Il giglio è simbolo delle caste nozze fra l'anziano, che sarà il suo custode, e la fanciulla sempre vergine che diverrà madre, come allude il gesto della mano che si tocca il ventre.
La colomba è simbolo dello Spirito Santo che ha benedetto questo casto matrimonio e che sarà poi il vero artefice della virginale gravidanza di Maria.
"Desponsata igitur virgine, Joseph ipse quidem in suam civitatem Bethlehem recedit domum suam dispositurus et nuptiis necessaria provisurus"
Jacopo da Varazze - Legenda Aurea - CXXXI
Appena celebrate le nozze con la giovane Maria, l'anziano sposo torna subito a Betlemme, sua patria, per organizzarsi per l'inaspettato matrimonio appena concluso.
Dietro Maria una delle tre donne è incinta, e la sua presenza simboleggia il destino di Maria, che accetterà di dare alla luce il Figlio di Dio.
I giovani pretendenti delusi hanno in mano le loro verghe e uno di loro esprime la sua rabbia e delusione spezzando la sua con il ginocchio.
La valenza simbolica di queste verghe, di questi bastoni, è molto forte.
L'episodio della fioritura delle verghe fu trattato nella Bibbia quando i rappresentanti delle dodici tribù di Israele avevano mormorato contro Mosè e gettato in discredito il sacerdozio di Aronne.
Portarono quindi un bastone nel tempio con inciso il nome di ciascuno. Fiorì solo quello di Aronne e questo fu il segno che la grazia di Dio era su di lui e che il suo sacerdozio era benedetto da Dio.
"E avvenne, l’indomani, che Mosè entrò nella tenda della testimonianza;
ed ecco che la verga d’Aronne per la casa di Levi aveva fiorito, gettato dei bottoni,
sbocciato dei fiori e maturato delle mandorle."
Numeri, 17,8
Quindi il bastone su cui fioriscono i gigli non è solo segno della castità di Giuseppe, ma anche della fedeltà di Dio a una storia d’amore con il suo popolo.
Il bastone è anche attributo del pastore che cura, protegge e guida il gregge, e il pastorale del vescovo è icona della verga fiorita, prima di Aronne poi di Giuseppe e, quindi, segno certo della guida divina.
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Di seguito l'episodio della simbologia delle "Storie di Maria", tratto dalla serie "I Simboli nell'Arte" dedicata alla simbologia nascosta nell'arte.
SIMBOLOGIA DELLE NOZZE DI MARIA DI GIOTTO ALLA CAPPELLA SCROVEGNI
Reviewed by Polisemantica
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lunedì, dicembre 09, 2019
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