Quando comunichiamo emettiamo dei messaggi che devono essere interpretati dal nostro destinatario. Tali messaggi hanno delle valenze e degli scopi, determinati dalle funzioni che essi devono svolgere.
Infatti ogni flusso comunicativo implica determinate funzioni, ovvero valenze che indicano lo scopo per cui si compie quella particolare comunicazione.
Il semiologo Roman Jakobson ne ha individuate sei:
- Referenziale
- Emotiva
- Fatica
- Conativa
- Metalinguistica
- Estetica.
Lo psicoanalista Jacques Lacan e il semiologo Roman Jakobson a Milano, nel 1974. |
La Referenziale ha valore descrittivo della realtà (oggi è nuvoloso); In un testo visivo potrebbe essere un paesaggio.
L'Emotiva deve provocare una emozione al destinatario (ti desidero); in un testo visivo può essere una scena con un bacio tra innamorati, o con una mamma che guarda con dolcezza il suo bambino o magari con un personaggio che guardando innanzi a sé pare stia fissando trucemente il destinatario.
La Fatica cerca di mantenere il contatto con il destinatario (gli uhm...sì, sì...davvero detti durante una conversazione telefonica per far capire all'altro che siamo attenti e interessati a ciò che ci viene raccontato); in un testo visivo può essere una insegna lampeggiante.
La Conativa invita il destinatario ad un determinato comportamento (apri la finestra, chiudi la porta); in un testo visivo può essere l’immagine di un divieto, come un segnale stradale, o una indicazione stradale, una freccia per indicarci come raggiungere una direzione.
La Metalinguistica ci parla di un linguaggio utilizzando un altro linguaggio (E=mc2 è la formula della relatività di Einstein); in un testo visivo può essere un disegno che si compone davanti ai nostri occhi grazie alla distribuzione di tanti piccoli altri segni, come ad esempio parole.
L'Estetica vuole raggiungere il fine della bellezza, della poesia, dell'ars gratia artis (...e il naufragar m'è dolce in questo mare). In un testo visivo di arte pittorica questa funzione è sempre presente.
Naturalmente ogni testo, anche visivo, può avere più di una funzione, contemporaneamente. Può essere referenziale e metalinguistica, oppure conativa e emotiva, oppure estetica e fatica. Umberto Eco afferma che nella pubblicità la funzione maggiormente usata è quella emotiva, Pignotti e Mucci asseriscono che sono quelle referenziale, conativa e estetica. Noi affermiamo che nella comunicazione su Web le più usate sono la conativa e la fatica e che, per realizzare artefatti comunicativi efficaci si dovrebbero privilegiare le funzioni emotiva, fatica e referenziale.
LE FUNZIONI COMUNICATIVE
Reviewed by Polisemantica
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lunedì, febbraio 18, 2019
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