L'angelo del focolare fu dipinto da Max Ernst nello stesso anno (1937) della Guernica di Picasso e allude alla immane catastrofe che stava per piombare, nel 1939, sugli uomini e le donne in Europa.
L'icona di un mostro variopinto e gigantesco, formato per accumulazione da una testa di condor con il becco appuntito e irto di denti aguzzi e pezzi di altri acuminati animali, diviene simbolo di una Europa, madre dei propri figli, ma folle ed ebbra di sangue, che intende divorarli, provocando una guerra fratricida che trasformerà essi stessi, simboleggiati dal mostriciattolo accanto ad essa, in entità mostruose, appuntite e minacciose.
La metamorfosi, da madre dei popoli a mostro, nel dipinto di Max Ernst, L'angelo del focolare, 1937, collezione privata |
A prima vista il dipinto è, come spesso in Ernst, criptico, rappresentando "la sfera psichica, il surreale, il subconscio e i sentimenti metafisici slegati dal condizionamento della consapevolezza".
Si può operare una similitudine tra questa opera e "Saturno che divora i suoi figli" del 1821 di Goya che potrebbe aver ispirato l'artista.
Francisco Goya, Saturno che divora i suoi figli, 1821-23, Museo del Prado, Madrid |
Ecco la suggestiva retrospettiva di Ars Europa con i capolavori dell'artista. Buona visione!
LA METAMORFOSI DELL'ANGELO DEL FOCOLARE DI ERNST
Reviewed by Polisemantica
on
mercoledì, gennaio 31, 2018
Rating:
Nessun commento:
Posta un commento