Il numero 280 del fumetto Dylan Dog, sceneggiato da Roberto Recchioni e intitolato Mater Morbi, ha dato origine, alla sua uscita, a causa dell'argomento trattato, a una serie di querelle, che hanno visto protagonisti addirittura esponenti della politica e delle Istituzioni italiane.
Senza entrare in merito alla vicenda di 'gossip' ci piace fare notare come l'opera, comunicativamente pregevole ed efficace, si basa, come sempre avviene in questi casi, su modelli comunicativi quali il modello attanziale, il quadrato semiotico, le figure retoriche e gli archetipi, che danno, quando ben usati come in questo caso, degli eccellenti risultati.
La trama è di per sé coinvolgente e il tema è trattato in modo delicato e insieme energico.
Non sappiamo se l’autore ha scientemente utilizzato i modelli comunicativi indicati, o semplicemente li ha intuiti. Fatto sta che nell'opera sono presenti le seguenti strutture semiotico-narrative:
Simboli, icone e indici [con produzione di allegorie e metafore]
Oltre alla stessa Mater Morbi, simbolo e anche prosopopea della malattia, troviamo l’albero delle pene nel giardino della consunzione, simboli del dolore del malato, oltre al regno di Mater Morbi, con i simboli delle malattie rappresentati da strumenti di tortura e i suoi figli, i terribili tormenti, simboli delle pene cui è quotidianamente sottoposto il malato. Tutti questi simboli, coordinati tra loro formano l’allegoria della malattia.
Per quanto riguarda le icone, ogni personaggio lo è in ralazione della funzione rappresentata [l'icona del medico, del malato, del parente in visita, etc] e nello stesso tempo diventa metafora della medicina, della malattia, subita direttamente o indirettamente].
In relazione agli indici troviamo: gli strumenti chirurgici o terapeutici, che segnalano il fatto che siamo in presenza di malati o in luoghi di cura; e i segni sul corpo dei malati [occhiaie, ferite, sangue].
Modelli attanziali
In questo caso ne troviamo più d’uno. Abbiamo il modello attanziale:
- soggetto - Dylan Dog
- oggetto - stare bene
- opponente - la malattia [simboleggiata da Mater]
- aiutante - medicina
- destinante - Mater Morbi
- destinatario - Dylan Dog
- soggetto - Mater Morbi
- oggetto - avere amore e sconfiggere solitudine
- aiutante - i malati
- opponente - i medici
- destinante - Mater Morbi
- destinatario - Mater Morbi
Quadrati semiotici
Anche di questi modelli comunicativi ne abbiamo molteplici. Per esempio il quadrato semiotico:
Tutti sono orfani,in quanto hanno perso qualcosa che rincorrono senza tregua [i malati e Dylan la salute, Mater Morbi la compagnia e l’amore, Vincent la vita, i medici la speranza].
Oltre a ciò ricordiamo che Dylan è anche archetipo del viandante e, una volta guarito, dell’innocente.
Vincent sembrerebbe il perfetto archetipo dell’orfano, ma è in realtà un innocente, in quanto ha deciso di vivere la sua vita tollerando la malattia e prendendo tutto ciò che l’esistenza di bello possa offrire, senza eccessivi rimpianti.
Non possiamo far altro che complimentarci con questo sceneggiatore per la sua capacità di sapere utilizzare in modo artistico e creativo, grazie al suo talento, gli strumenti che da sempre la semiotica mette a disposizione dell’arte e della comunicazione.
- SALUTE - dottor Vonnegut
- MALATTIA - Mater Morbi
- NON MALATTIA - Dylan Dog
- NON SALUTE - Vincent
- VIVO - Dylan Dog
- MORTO - Vincent
- NON VIVO - dottor Vonnegut
- NON MORTO - Mater Morbi
Tutti sono orfani,in quanto hanno perso qualcosa che rincorrono senza tregua [i malati e Dylan la salute, Mater Morbi la compagnia e l’amore, Vincent la vita, i medici la speranza].
Oltre a ciò ricordiamo che Dylan è anche archetipo del viandante e, una volta guarito, dell’innocente.
Vincent sembrerebbe il perfetto archetipo dell’orfano, ma è in realtà un innocente, in quanto ha deciso di vivere la sua vita tollerando la malattia e prendendo tutto ciò che l’esistenza di bello possa offrire, senza eccessivi rimpianti.
Non possiamo far altro che complimentarci con questo sceneggiatore per la sua capacità di sapere utilizzare in modo artistico e creativo, grazie al suo talento, gli strumenti che da sempre la semiotica mette a disposizione dell’arte e della comunicazione.
DYLAN DOG, ROBERTO RECCHIONI E MATER MORBI
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sabato, novembre 24, 2018
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