Il suo scopo è quello di commentare avvenimenti e notizie sociali e politiche mettendo a confronto esponenti delle varie parti in campo, per discutere e sceverare i fatti.
È però inevitabile che talvolta i toni si scaldino un po' quando si mettono a confronto esponenti di diverse ideologie e allora, per trovare un equilibrio tra il registro linguistico e quello paralinguistico, si ricorre a determinati escamotages.
Il titolo, viene utilizzato metaforicamente nella sigla e in alcuni elementi della scenografia: l'orologio con le sue lancette scandisce il tempo, in similitudine con 1/2, programma condotto da Lucia Annunziata su Raitre e organizza la disposizione dei personaggi nello studio.
L'orologio che scandisce i momenti e i vari personaggi del quotidiano televisivo. |
L'ultima versione del cerchio dello studio di Otto e Mezzo prevede una pedana rialzata, a ribadire il livello di esclusività. |
Per non fa apparire però troppo lontani psicologicamente i vari protagonisti della puntata ai telespettatori, si privilegia un'inquadratura a piano ravvicinato, resa nota da Sergio Saviane con il termine "mezzobusto", che ha il vantaggio di far vedere da vicino i personaggi ripresi, aumentando il pathos e il senso di prossimità a chi guarda la trasmissione, attraverso la possibilità di osservare i codici mimetici che regolano il movimenti dei muscoli facciali.
A tal proposito non mancano le comparazioni tra i vari invitati, che dalla collaudata formula dei due pannelli affiancati, passano a quella più complessa di tre, per aumentare il livello di valutazione delle reazioni e degli atteggiamenti dei vari ospiti e per introdurre la mediazione della presentatrice.
La comparazione a tre: uno parla e due ascoltano |
LILLI GRUBER E OTTO E MEZZO: I TRUCCHI DI UNA BUONA SCENOGRAFIA
Reviewed by Polisemantica
on
domenica, novembre 25, 2018
Rating:
Nessun commento:
Posta un commento