Il quadrato semiotico è la rappresentazione visiva degli equilibri che devono esistere all'interno di un testo comunicativo affinché esso sia ancora più efficace.
Questo intreccio di rapporti (il quadrato semiotico mette infatti in relazione coppie di concetti presenti nel testo visivo, opposti e complementari) è voluto e quindi creato dall'autore del testo per mettere in contrapposizione, in relazione complementare, contraddittoria o contraria delle forze, rendere più avvincente l’opera e di conseguenza per inviarci un messaggio che non viene immediatamente percepito a livello cognitivo ma che viene assimilato implicitamente a livello inconscio, e che quindi, per venire alla luce esplicitamente, ha bisogno di un minuzioso lavoro di analisi della comunicazione.
le coppie di opposti in relazione in questo spot sono:
comodo, scomodo----non comodo, non scomodo
che corrispondono agli oggetti/segno presenti nella pubblicità:
scarpe xzy, pattini----tacchi altissimi, altra scarpa dal calzolaio
Il concetto di quadrato semiotico è spiegato dettagliatamente, con semplicità e con grande uso di esempi sul saggio "Art Semiology".
Viene inoltre utilizzato nella pubblicità cartacea il modello attanziale, di cui abbiamo già discusso su questo blog.
Le relazioni di opposizione esistenti fra sei fondamentali attanti o ruoli narrativi della pubblicità polisemantica della scarpa xzy su stampa, sono:
- soggetto-----Carolina
- oggetto------comodità con eleganza (scarpa xzy)
- aiutante------calzolaio
- opponente-----tacchi vertiginosi
- destinante---- azienda produttrice
- destinatario----pubblico
- mucca: simbolo di genuinità, tradizione; icona di pellame per scarpe pregiate
- pattini: simbolo del pattinaggio
- Carolina: icona donna bella, sportiva, raffinata, alla moda, giovane
- paese toscano: icona della toscana e simbolo di tradizione antica
- calzolaio che dà scarpa, con altre scarpe da parte: icona dell'artigianato
È evidente che l'esempio fatto è per motivi di spazio, non completo e quindi bisognevole di numerosi altri elementi che qui non sono stati identificati e analizzati.
È comunque un esempio interessante e degno di essere preso in considerazione per lo studio, l'analisi e la costruzione di artefatti comunicativi (non solo pubblicità, quindi) coinvolgenti, persuasivi, ricchi di significati costruiti a strati per più destinatari, e quindi inevitabilmente più efficaci della maggior parte degli spot e delle pubblicità che girano oggi sui vari mezzi di comunicazione.
CAROLINA KOSTNER. IL POST SULLO SPOT - PARTE 5
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martedì, ottobre 24, 2006
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9 commenti:
..proprio quello che cercavo...sto preparando un esame di semantica all'università e una parte di questo consiste ne creare un manifesto pubblicitario e stendere poi una relazione con specifica degli attanti e degli attori. Il mio (e delle mie colleghe) problema è capire in modo chiaro la differenza tra attori e attanti.
Successivamente vorrei sottoporle il mio manifesto:si tratta di una pubblicità di una scarpa da ginnastica che permette all'atleta di andare "più veloce". La rappresentazione grafica è un atleta con al posto delle gambe le zampe di un ghepardo e ai "piedi" la scarpa in oggetto.Head: la sola velocità che non dovrai controllare.Sfondo: nero
A questo proprosito quali sono gli attori e quali gli attanti?E quanto alle figure e ai luoghi retorici di riferimento?
Grazie mille per l'attenzione
Federica
Per rispondere brevemente al quesito occorre tenere presente il modello attanziale e le strutture discorsive.
Le strutture discorsive, che indicano l'attorizzazione, la spazializzazione e la temporizzazione (ovvero il chi, il dove e il quando in una rappresentazione) sono parte del senso più superficiale.
Ci indicano insomma chi c'è nella rappresentazione (l'atleta, che quindi è l'attore), quando è ambientata tale azione (lo si capisce da come l'atleta è vestito, ovvero dai codici dell'abbigliamento), e dove essa si svolge (visto che lo sfondo è nero, è in uno spazio atemporale).
Considerando invece le strutture semionarrative, quelle che generano il più profondo significato dell'azione rappresentata e che ci indicano gli attanti(che come ricorderà sono soggetto, oggetto, aiutante, opponente, destinante e destinatario), il soggetto è l'atleta, l'oggetto è raggiungere la massima velocità (evocata dalla head), l'aiutante è la scarpa (oltre alla metafora - la figura retorica utilizzata- del ghepardo, esplicitata dalle sue zampe che sostituiscono le gambe dell'atleta), l'opponente è non avere la scarpa pubblicizzata, il destinante è la marca produttrice, il destinatario tutti gli atlenti/potenziali clienti.
Nella sua pubblicità mi pare di intravedere un attore e sei attanti.
Spero di essere stata abbastanza chiara.
In bocca al lupo per l'esame!
Grazie mille per la spiegazione!E' stata molto chiara e finalmente ho più definiti nella mente alcuni concetti!
Crepi il lupo per l'esame e grazie per la risposta
Federica
Anch'io sono alle prese con l'esame di semiotica del testo pubblicitario e sono un po' in dubbio con gli attanti del manifesto pubblicitario che ho creato: si tratta di una campagna di sensibilizzazione nei confronti dell'adozione a distanza. Spero di non aver fatto errori: il Destinante è l'organizzazione che promuove l'adozione, il Soggetto e, in questo caso, anche Destinatario è il fruitore del messaggio, Oggetto di Valore è il bambino da adottare; Aiutante è il bambino presente nella visual e Opponente... la povertà?
Spero sia giusto! Grazie per la cortese attenzione. Sara
Gentile Sara
non mi risulta molto facile dare un parere sulla sua richiesta senza poter avere se non l'immagine della pubblicità, almeno la sua descrizione....
Cordialità
Nel corso di semiotica del testo promozionale e pubblicitario che ho seguito, il docente ha parlato di "luoghi"-topoi- in semiotica, portando come esempio il luogo della quantità ecc. Mi saprebbe dare maggiori delucidazioni a riguardo? Cosa sono esattamente i luoghi in semiotica e potrebbe farmi qualche esempio pratico legato magari a qualche pubblicità?Sul web sono riuscita a trovare solo qualcosa sui luoghi comuni,ma non credo si riferisca alla stessa cosa...Grazie anticipatamente!
Mia gentilissima anonima
la sua domanda non è stata posta troppo chiaramente, ma solo accennata... da quello che riesco a dedurre da ciò che mi racconta, probabilmente il suo docente si riferiva ai topoi, ai così detti luoghi letterari, che non sono veri e propri luoghi, ma condizioni archetipe che tornano a presentarsi in varie narrazioni e che sono usate in quato familiari al pubblico...
per esempio il topos del cavaliere errante, quello della principessa prigioniera, e nella modernità, dell'individuo stressato, della donna in carriera, della casalinga frustrata (ma ce ne sono ancora?)o della famiglia felice stile Mulino Bianco.
Se non sono riuscita a cogliere le sue istanze mi spieghi con maggior chiarezza il suo problema, e cercherò di aiutarla.
Perche non:)
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