ACTA DIURNA E PORTA A PORTA DI BRUNO VESPA



Sempre alla scoperta degli elementi e meccanismi inconsci di persuasione o di influenza della percezione del pubblico di telespettatori presenti nelle più note trasmissioni di approfondimento giornalistico e talk show, continua l'indagine di "Acta Diurna".

Oggi l'analisi si concentra su Porta a porta, programma di approfondimento della seconda serata di Rai 1 giunto alla ventiquattresima edizione.Andiamo ad analizzare la  puntata del 06/12/2018



SCENOGRAFIA 

Simboli, categorie eidetiche, cromatiche e codici prossemici

Il colore preminente in studio è il blu, che evoca rispettabilità, affidabilità, calma, raziocinio. E' anche il colore di brand di Rai 1, rete che trasmette il programma.

Lo studio è circolare, per evocare, secondo i principi delle categorie eidetiche,  l'idea di privilegio dei partecipanti (facendo intendere che vi partecipa solo l'élite intellettuale del Paese) circondata a semicerchio dal Pubblico in sala, che creando una linea circolare non interamente chiusa, invia l'idea di accoglimento.

Vi è un personaggio, l'attore Paolo Baroni che è icona del maggiordomo che apre la porta bianca, dopo il rumore di campanello, simbolo della trasmissione, che si chiama appunto "Porta a Porta".

Lo studio è quindi metafora del salotto di casa, della casa di ognuno dei telespettatori, in cui vengono invitati gli ospiti di riguardo.

Il televisore nel salotto di casa diviene dunque luogo deputato di questi incontri virtuali che avvengono tre volte alla settimana nel salotto di ciascun telespettatore, come se gli ospiti siano invitati nelle case degli italiani, direttamente, anche se virtualmente.

Non vi è una vera e propria sigla, ma essa viene generata dai movimenti delle camere di studio che inquadrando il pubblico dalle spalle da varie posizioni, evocano metaforicamente e per similitudine il fatto che ogni fatto, ogni avvenimento sarà sviscerato da punti di vista differenti.

Gli argomenti sono presentati simbolicamente, e per sineddoche, attraverso le icone dei protagonisti dei fatti accaduti durante la giornata, sui maxischermi.





DINAMICHE PRESENTI IN STUDIO

Soggetti, aiutanti, opponenti

La puntata inizia da un sommario fatto da Vespa.

Gli ospiti in studio sono Renato Brunetta, Alessandro Sallusti, Gustavo Piga,docente di economia, Peter Gomez e Claudio Tito.

Nella seconda parte sono invitati Miriam Leone e Riccardo Scamarcio, il magistrato Simonetta Martone e la criminologa Roberta Bruzzone per parlare di un film in uscita, Il testimone invisibile", in cui, come afferma il conduttore "passeremo dalla realtà al film e dal film alla realtà" al minuto 2,04.

Durante la puntata vi sono alcuni servizi filmati, che rappresentano quelli che dovrebbero essere i "fatti", i dati a supporto delle tesi presentate in studio.

Vespa è un arbitro perfetto della situazione. Lascia totalmente libero campo agli interventi degli ospiti, non commenta mai o quasi, e mai comunque con l'intento di denigrare o ridicolizzare le opinioni dell'ospite. Non si sovrappone mai alla voce dell'ospite ma regola perfettamente i tempi e i modi di esposizione di quanti dibattono nel suo studio.

Perfetto padrone di casa con quanti invita, ospiti ai quali dà possibilità di esprimersi.

Vespa è il protagonista della scena pur nel suo estremo riserbo, e intende raggiungere lo scopo di far dibattere i suoi ospiti su vari argomenti.

Non ne diviene né aiutante opponente. In effetti gli ospiti sono aiutanti di Vespa nello scopo da lui prefisso, il dibattimento pacato e critico.

Gli ospiti sono a loro volta critici riguardo le scelte governative e quindi sono opponenti di un convitato di pietra, rappresentato preferibilmente dall'icona di Di Maio che campeggia nel maxischermo, simbolo e sineddoche del governo in carica.

Un momento in cui nasce un vivace scambio di idee fra conduttore e ospite è al minuto 58,48, in cui il magistrato e Vespa sono chiaramente opponenti, in quanto una accusa l'altro di superficialità, e lui, offeso, sbotta con un "siete autoreferenziali, presuntuosi, pieni di convinzioni, voialtri magistrati, anche quando sbagliate"





CODICI PARALINGUISTICI

Tono e volume di voce, velocità di dizione, sovrapposizioni, codici mimetici, gestuali e prossemici.

Pochissimo uso di codici paralinguistici in questa trasmissione. Il viso del conduttore è una maschera impenetrabile e il più della volte i suoi codici mimetici o gestuali sono scevri da ulteriori significati.

La regia evita di inquadrare i volti degli ospiti quando parla un altro ospite, evitando di inserire nel discorso i codici paralinguistici a sostegno o meno dell'opinione espressa.






CONTAMINAZIONE DI GENERI

Presenza o meno di contaminazione, quindi di infotainment

La trasmissione è divisa in due momenti, una giocata sull'indagine delle vicende politiche, l'altra sull'indagine del comportamento umano, in una analisi antropologica che prende spunto da un film e dalle vicende narrate.

E' un modo molto corretto di trattare in maniera quanto più neutrale possibile la trasmissione di notizie o di opinioni, evitando la contaminazione dei generi.




USO FIGURE RETORICHE

Metafore, similitudini, allegorie per rendere più efficace la veicolazione del proprio messaggio

Vi è la metafora "nata nel caldo del primo autunno e sorpresa da una gelata invernale che sembra appena iniziata" al minuto 21,17 per parlare della manovra e dei cambiamenti del governo nel servizio filmato.

Altra metafora "che è l'anima nera del povero Riccardo Scamarcio, che viene portato sulla cattiva strada dalla sua amante" viene usata  da Vespa per raccontare il film e introdurre gli attori al min. 48,35

La seconda parte del programma è giocata sulla similitudine tra il film di Scamarcio e la vicenda di Yara e di Bossetti, quindi tra la fiction e la realtà, al min. 52 e di altri delitti italiani, come quello di Sara Scazzi o di Rudy Ghedè e l'omicio di Meredith a Perugia o di Alberto Stasi assassino della fidanzata Chiara a Garlasco o quello commesso da Rosa e Olindo o quello di Annamaria Franzoni.

"Questo è il modo di sparare un sacco di cavolate" è la metafora usata dal il magistrato al minuto 58,07 mentre rimprovera Vespa per non aver letto gli atti del processo dalla prima all'ultima pagina, con una preterizione (figura retorica che dice di non voler dire una cosa mentre in realtà la afferma proprio in quel momento) che Vespa coglie subito e sottolinea, in modo bonario ma offeso.





USO DI MESSAGGI SUBLIMINALI

Inferenze, impliciti, presupposizioni

Uso di connotazioni nel servizio filmato, come quando si parla di Cosima che uccide "la nipotina" Sara Scazzi, per sottolineare al pubblico l'orrore di quell'omicidio perpetrato in famiglia, con una zia che uccide la nipote quindicenne.

In genere poco uso di connotazione, impliciti, inferenze e presupposizioni, privilegiando un linguaggio più denotativo, quindi descrittivo.





USO DI MAXISCHERMI METATESTUALI

Interventi ospiti da esterni, sovradimensionati e quindi iperbolici. Si sottolinea la bontà o l'inanità delle opinioni degli ospiti inquadrando i maxischermi per catturare spesso le loro espressioni facciali o i gesti.


L'uso dei maxischermi è iperbolico. Tutto lo studio ne è pieno. Addirittura ce ne è uno circolare che appare sul pavimento, al centro dei due semicerchi che compongono lo studio.

Come sempre i maxischermi servono ad aumentare la ridondanza e a sottolineare l'importanza delle opinioni di coloro che intervengono in studio, cercando di equilibrare con la taglia dei protagonisti la loro distanza dallo studio.





CONCLUSIONE

Non si può parlare di neutralità, ma senza dubbio di correttezza.

In altri termini è evidente che il programma di Vespa dà voce a una ben definita parte politica, il centrodestra, ma questo non impedisce che gli argomenti vengano trattati, nei limiti possibili alla comunicazione tra esseri umani, in maniera obiettiva, con rispetto, anche se non condivisione e accettazione, per le opinioni altrui.

Grande garbatezza e stile in studio.

Anche i servizi filmati raccontano la realtà da un particolare punto di vista, che può essere condivisibile o no, ma non ha mai la tendenza alla manipolazione.

Se un neo c'è, è la mancanza in studio di opponenti, che sono esterni alla trasmissione, ed evocati attraverso immagini, e che forse andrebbero ospitati in studio per avere un contradditorio.

Vespa può piacere o no, ma è un grande comunicatore e un ottimo e garbato padrone di casa, vero arbitro del programma e incontrastato protagonista, pur senza mai andare oltre il ruolo di neutralità che si è imposto, di poche parole ma sempre presente e pressante, anche quando tace.

ACTA DIURNA E PORTA A PORTA DI BRUNO VESPA ACTA DIURNA E PORTA A PORTA DI BRUNO VESPA Reviewed by Polisemantica on lunedì, dicembre 17, 2018 Rating: 5

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