Massimo Giannini oggi, nel suo articolo per Repubblica, analizza la vicenda politica italiana usando a piene mani, per essere più interessante e coinvolgente, figure retoriche e strutture semionarrative.
Già il titolo, "la strada stretta" è una metafora della situazione che l'Italia sta vivendo... una strettoia istituzionale che non permette ampi movimenti o decisioni e che conduce con difficoltà e sacrifici a una nuova realtà, ovvero la cosiddetta "Terza Repubblica".
Altra metafora: "Il leader del Pd deve tentare un "governo strano".
Riferendosi a Bersani usa un ossimoro scrivendo "Ed è logico e giusto che lui ci voglia provare: è pur
sempre il "vincitore-sconfitto" nel voto del 24 febbraio".
Un'allegoria quando parla di " larghe intese riproposte da Berlusconi, "pillole avvelenate" che il Cavaliere prova ad offrire al centrosinistra".
Altre metafore: "allentando la morsa del rigore fiscale, ridando liquidità al sistema delle imprese".
Continua con le metafore "chi si chiama fuori, a questo punto, si assume la responsabilità di impedire che l'Italia possa uscire dalla palude nella quale sta sprofondando".
Termina con "Già basta questo, per capire quanto sia rischioso e accidentato il sentiero che dovrebbe portare il Pd a Palazzo Chigi", ovvero con una metafora e una antonomasia che è anche una sineddoche (Palazzo Chigi per intendere il Governo italiano).
Vi è poi un modello attanziale, in cui Bersani è il soggetto, l'oggetto è formare un nuovo governo, l'opponente è Grillo e il M5S, l'aiutante potrebbe essere Berlusconi, il destinante è Napolitano e il destinatario il popolo italiano (in cerca di Presidente del Consiglio).
Già il titolo, "la strada stretta" è una metafora della situazione che l'Italia sta vivendo... una strettoia istituzionale che non permette ampi movimenti o decisioni e che conduce con difficoltà e sacrifici a una nuova realtà, ovvero la cosiddetta "Terza Repubblica".
Altra metafora: "Il leader del Pd deve tentare un "governo strano".
Riferendosi a Bersani usa un ossimoro scrivendo "Ed è logico e giusto che lui ci voglia provare: è pur
sempre il "vincitore-sconfitto" nel voto del 24 febbraio".
Un'allegoria quando parla di " larghe intese riproposte da Berlusconi, "pillole avvelenate" che il Cavaliere prova ad offrire al centrosinistra".
Altre metafore: "allentando la morsa del rigore fiscale, ridando liquidità al sistema delle imprese".
Continua con le metafore "chi si chiama fuori, a questo punto, si assume la responsabilità di impedire che l'Italia possa uscire dalla palude nella quale sta sprofondando".
Termina con "Già basta questo, per capire quanto sia rischioso e accidentato il sentiero che dovrebbe portare il Pd a Palazzo Chigi", ovvero con una metafora e una antonomasia che è anche una sineddoche (Palazzo Chigi per intendere il Governo italiano).
Vi è poi un modello attanziale, in cui Bersani è il soggetto, l'oggetto è formare un nuovo governo, l'opponente è Grillo e il M5S, l'aiutante potrebbe essere Berlusconi, il destinante è Napolitano e il destinatario il popolo italiano (in cerca di Presidente del Consiglio).
Massimo Giannini e la strada stretta: il tentativo di Bersani e la politica italiana
Reviewed by Polisemantica
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venerdì, marzo 22, 2013
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