Teti, la madre di Achille, era una delle cinquanta ninfe del mare figlie di Nereo, vecchio profetico, dotato del potere della metamorfosi, il cui dominio era soprattutto il Mare Egeo, e di Doride, una ninfa Oceanina.
Lei, che era la più bella delle numerose sorelle, ebbe come il padre il dono della metamorfosi e poteva trasformarsi in ciò che desiderava.
Questo mito è la rappresentazione narrativa di una una serie di simboli e allegorie.
Nereo, suo padre, è simbolo del mare, dalle mille forme, che tutto comprende, tutto lambisce, che ha in sé il "sale", il sapere.
Themis, la titanessa che profetizzò che la ninfa Teti avrebbe dato alla luce un figlio che sarebbe divenuto più potente del padre, è la personificazione (o prosopopea) di ordine divino, l'equità, la giustizia, la legge naturale.
La sua profezia è simbolo dell'avvicendarsi al dominio del mondo di esponenti di diverse generazioni, di diversi regimi, filosofie, di ere differenti, in cui ciò che è nuovo sovrasta e mette da parte ciò che è vecchio, ma ciò che è vecchio non intende cedere il passo.
Le ninfe, sorelle di Teti, sono simboli delle forze naturali e vengono rappresentate come fanciulle vergini.
Teti è la forza della natura che viene, almeno temporaneamente, soggiogata dall'Uomo. L'uomo crede di poter disporre delle forze naturali come preferisce, ma la natura segue leggi differenti da quelle umane, elimina i figli non abbastanza forti, seleziona i migliori,e poi si libera dalle briglie umane, incapaci di dominarla totalmente.
È capace di metamorfosi in quanto simboleggia tutte le forme naturali, viventi e non viventi, che Peleo, simbolo e sineddoche dell'umanità, intende sottomettere.
Briareo, gigante dalle cento braccia, che si trovava nel Tartaro e che dopo essere stato chiamato da Teti, sciolse tutti i nodi e liberò il suo padrone Zeus, imprigionato dalla moglie Era, è simbolo degli innumerevoli modi che usa la natura per ottenere i suoi scopi di generazione, crescita, rinnovamento ma anche di stabilità. Zeus, padre degli dei è simbolo di ordine costituito, di armonia a cui la natura si adegua e che rispetta.
Paride, fratello del principe troiano Ettore, che dovette scegliere a quale delle tre dee assegnare la mela d'oro con il titolo di vincitrice della più grande bellezza, è icona di giudice giusto ma anche simbolo di come sia corruttibile l'animo umano: la lusinga più forte, anche per un buon giudice, risulta essere la concupiscenza, più che il potere, la ricchezza e la competenza in ogni cosa.
La mela d'oro è simbolo di una faccenda di poco conto che può generare enormi e distruttive conseguenze.
Achille, figlio di Teti, è il simbolo dell'ineluttabilità della sorte umana. Anche un eroe, giovane, bellissimo, semi-divino, aiutato dagli dei, soccombe al Fato.
Anche il migliore degli uomini ha sempre un punto debole, un tallone d'Achille.
Il mito del tallone debole lo si ritrova anche nel Libro di Daniele, nella Bibbia, a proposito del sogno del re Nabucodonosor che vide una una statua enorme, di straordinario splendore, con la testa d'oro puro, il petto e le braccia d'argento, il ventre e le cosce di bronzo, le gambe di ferro e i piedi in parte di ferro e in parte di creta.
Una pietra si staccò dal monte e andò a battere contro i piedi della statua, che erano di ferro e di argilla, e li frantumò, facendo crollare l'intera statua, simbolo dell'impero babilonese che stava per frantumarsi.
Achille, figlio della natura, ama la fisicità, la scontro la competizione, non si cura della creatività e uccide un figlio di Apollo, simbolo dell'arte.
Tale offesa non rimane impunita: la forza fisica viene atterrata dalla mano guidata dall'arte che sa dove colpire, perché ben conosce i limiti dell'umanità.
Se desiderate conoscere il mito antecedente, la vicenda e la simbologia di Teti e di suo figlio Achille, li trovate in questo video di Ars Europa Channel.
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Intanto, buona visione di questo episodio della serie video "Simboli, Miti e Leggende", dedicata ai grandi personaggi della mitologia greca.
I SIMBOLI NEL MITO DI TETI, MADRE DI ACHILLE
Reviewed by Polisemantica
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martedì, dicembre 03, 2019
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