SIMBOLI DEI VIZI E VIRTÙ UMANE NEL MOSAICO DI OTRANTO



Uno dei capolavori dell'arte musiva medievale si trova a Otranto.

Il Mosaico della Cattedrale di Santa Maria Annunziata di Otranto ricopre il pavimento delle tre navate ed è opera del monaco Pantaleone, eseguito su commissione del Vescovo di Otranto, fra il 1163 e il 1165.


Elemento unificante e fondante dell'opera è l'Albero della vita, lungo il quale si dipanano vicende umane da un punto di vista spaziale, temporale e simbolico.


Al di sopra del vertice dell'albero della Vita, appaiono le immagini del Peccato originale con  Adamo ed Eva dal giardino dell'Eden e il serpente, simbolo del peccato

All'altezza del presbiterio, immediatamente sopra la narrazione del Peccato Originale appaiono, incorniciate da medaglioni, sedici figure simboliche.


Eccone la spiegazione:

Un Toro, simbolo di ingordigia e violenza, situato accanto ad Eva, dovrebbe simboleggiare la superbia.

Un Behemot, che i Padri della chiesa interpretano come simbolo degli spiriti infernali.
In questo caso, posto da Pantaleone alla destra di Adamo, è simbolo dell'azione del maligno nel cuore del primo uomo.



Un Leviatano che inghiotte una lepre e viene a sua volta assalito da un leone che ne addenta la coda sbilanciandosi sulle zampe posteriori. E' simbolo di Satana, re della superbia. Viene raffigurato con un corno in fronte, con due occhi terrificanti e con una lepre in bocca che può simboleggiare l'uomo, in quanto la velocità della sua corsa intende rappresentare il tentativo di fuggire dal peccato, che non sempre riesce.

Un Dromedario rampante, che, come il cammello, simboleggia l'orgoglio.

Un Elefante con stella a cinque punte.
In generale l'elefante è considerato simbolo di castità e di temperanza. Spesso inserito di fronte all'albero della vita tra raffigurazioni di vegetazione rigogliosa. Si diceva che mentre l'elefantessa partoriva il suo piccolo nell'acqua di una palude, il maschio faceva la guardia per scacciare il drago minaccioso, simbolo del male. La figura dell'elefante è anche un simbolo del battesimo, che salva l'anima dall'inferno.

Una Lonza con volpe insanguinata.
La lonza, simbolo di lussuria (la ritroviamo anche nella Divina Commedia) assalta la volpe, simbolo di astuzia, rappresentando la supremazia della lussuria nei confronti dell'astuzia.

Un'Antilope, che nei bestiari medievali simboleggiava il peccatore intrappolato nei suoi vizi come accade all'antilope, le cui corna si impigliano nei rami bassi degli alberi.

Un Centauro, un Cervo ferito.
Il centauro è simbolo delle passioni sfrenate, della forza bruta, della vendetta e del male attacca un Cervo, simbolo di Cristo. Ad Otranto Pantaleone nell'animale raffigura la lotta antitetica tra  Cristo e Satana, tra il Bene e il Male.


Un Unicorno (affiancato dall'immagine di Pantaleone).
L'unicorno rappresenta Cristo Salvatore. Nel Physiologus, piccola opera redatta  tra il II e il IV secolo d.C. che contiene  descrizioni simboliche di animali e piante che rimandano a significati relativi alle realtà celesti o al comportamento umano, si legge: "Così anche nostro Signore Gesù Cristo, come unicorno spirituale, scende nell'utero di una vergine, attraverso la sua carne ed è catturato dai Giudei".


La Regina di Saba.
La sovrana, di pelle nera, amata da re Salomone fu simbolo medievale prediletto dagli alchimisti. Antiche leggende islamiche narrano che la sovrana aveva un piede d’asino. In Francia il piede asinino divenne una zampa d’oca, come spesso appare sui portali delle cattedrali gotiche francesi. Il segno dell’oca è raffigurato graficamente da una Y con una terza asta nel mezzo e simbolizza la superiorità dello spirito sulla materia.

Questa Y era la rappresentazione schematica dell’arbor vitae, l’Yggdrasil, albero cosmico di origine nordica che univa il cielo con la terra.

Re Salomone.
Era simbolo criptico di Melchisedec, antico personaggio biblico che sarebbe stato il più grande dei sacerdoti, il cui nome nasceva dall'unione di due parole ebraiche: meh'-lek (Re) tsaw-dak (Giustizia), elementi che caratterizzarono anche il grande sovrano d'Israele.


Una sirena che stringe le sue due code.
La sirena è un mostro mitologico, simbolo della voluttà e dell'avarizia.

Un Leopardo e un Ariete.

In questo tondo appare il monogramma PASCA che compone un acrostico: P = Pardus (Leopardo); A = Alatus (Alato = figura di Alessandro); S = sternit (abbatte); C = Cornutum (cornuto); A = Arietem (ariete = Dario il persiano). Infatti nella ruota è rappresentato un leopardo che avvinghia l'ariete.

Fra alcuni medaglioni sono anche presenti figure animali, fra cui un asino (o meglio, onagro).

Simboleggia l'orgoglio, Satana, gli eretici e gli idolatri.

SIMBOLI DEI VIZI E VIRTÙ UMANE NEL MOSAICO DI OTRANTO SIMBOLI DEI VIZI E VIRTÙ UMANE NEL MOSAICO DI OTRANTO Reviewed by Polisemantica on lunedì, ottobre 07, 2019 Rating: 5

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