LA CONTRORIVOLUZIONE DELL'ANALOGICO


C’è chi dice che è un fenomeno meramente culturale, mosso dalla curiosità e dalla nostalgia più che dal buon senso e dalla praticità. I millennials, in una sorta di calendario di Laver amano il look vintage e l'aura delle tecnologie sorpassate. Ma sarà soltanto una moda o un'esigenza?

Il boom dell'analogico potrebbe essere quindi la solita moda passeggera di cui presto ci dimenticheremo, tornando alle sorti progressive dell'innovazione digitale.

Ma l’ipotesi più inquietante, aldilà delle mode, è che la tecnologia digitale sia costituzionalmente insufficiente per gli esseri umani che avranno pure sinapsi digitali, come fa ribadire Dan Brown ad un suo personaggio nel suo romanzo Origin, ma con qualcosa in più o di diverso rispetto alle nuove tecnologie, come sensazioni, gesti, profumi, essenziali per innescare nel nostro cervello, non solo le citate sinapsi, ma processi più articolati di creatività, apprendimento, amore, possesso, vita materica e spirituale.

Alcuni studi scientifici sembrano confermare una sensazione piuttosto diffusa, e cioè che esiste una differenza qualitativa tra la lettura di un libro cartaceo e la lettura di un ebook. Gli ebook “restano” meno, sembra che sia più difficile immagazzinare le informazioni, che i lettori in digitale ricordino peggio e meno quello che hanno letto.

Gli ottimisti dicono che è soltanto una questione di abitudine, ma in attesa della mutazione antropologica i libri di carta prosperano. Su Bloomberg View Mark Gilbert ha raccontato di recente come la playlist automatica del servizio di streaming che usa di solito per ascoltare musica non gli lasci il ricordo nemmeno di una canzone. “Invece”, scrive, “ricordo ancora tutti i testi del primo album che ho comprato – e non penso sia una questione d’età”.

La stessa Kodak, di cui anche noi avevamo scritto il triste epitaffio, è tornata più viva che mai nella sua essenza analogica, presenta la sua nuova videocamera Super 8 e contempla con soddisfazione i dati sulla rinascita del rullino.

Pensavamo tutti che le macchine fotografiche digitali avessero soppiantato definitivamente quelle a pellicola, scomode e costose, e che a loro volta gli smartphone stessero per soppiantare con le loro prolunghe e i selfie le vecchie Polaroid.

Eppure la vendita di rullini, dopo il crollo degli anni Duemila, è in lento ma costante aumento. Nel 2012, per esempio, sono stati venduti nel mondo 35 milioni di rullini, con un aumento consistente rispetto ai 20 milioni dell'anno prima.

Lo stesso discorso vale per una miriade di altri oggetti cannibalizzati dal "digitale", dai dischi in vinile, alle musicassette, fino ad arrivare alle splendide auto d'epoca, senza aiuti alla guida.

I'm an analog man, in the digital world, canta Joe Walsh, in un suo non lontano successo.


Ci vogliamo unire al coro?
LA CONTRORIVOLUZIONE DELL'ANALOGICO LA CONTRORIVOLUZIONE DELL'ANALOGICO Reviewed by Polisemantica on mercoledì, giugno 12, 2019 Rating: 5

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