Kiki, Consegne a domicilio, il noto e bellissimo film d'animazione del 1989 diretto da Hayao Miyazaki e prodotto dallo Studio Ghibli, è un concentrato di strutture semio-narrative a supporto della vicenda, vero e proprio "percorso di formazione" della giovane protagonista.
Kiki è una giovane strega che come da tradizione, compiuti i 13 anni parte da casa sulla sua scopa in compagnia soltanto di Jiji, il suo gatto nero, per l'anno di noviziato da svolgere in un'altra città. Tutto prosegue bene fino a quando la capacità di volare che Kiki possedeva fin da bambina, sembra svanita. La ragazzina si dispera e solo quando il suo amico è in pericolo Kiki riesce a superare il blocco psicologico che non le permetteva più di volare e a cavallo di uno spazzolone vola a salvarlo.
La storia è allegoria del passaggio di maturazione che trasforma le proprie attitudini e il proprio talento infantile nell'attività da svolgere da adulti.
La capacità di volare è metafora della fantasia che da piccoli permette di fare cose impossibili |
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Secondo il semiologo Greimas quasi ogni testo è organizzato in forma narrativa e lo schema interpretativo applicabile a tutte le forme di narrazione è il modello attanziale. Il modello attanziale è un modello paradigmatico fondato sulle relazioni di opposizione esistenti fra sei fondamentali attanti o ruoli narrativi che sono:
- soggetto (colui che compie l'azione)
- oggetto (che è la meta dell'azione)
- aiutante (che aiuta il soggetto)
- opponente (che ostacola il soggetto)
- destinante (che è il mandante del soggetto all'inizio della narrazione)
- destinatario (a cui viene affidato alla fine l'oggetto o attante finale della comunicazione)
- soggetto: Kiki
- oggetto: superare l'anno di noviziato, diventare grande, una vera strega indipendente
- opponente: le difficoltà, le preoccupazioni, la perdita della capacità di volare, lo sconforto
- aiutante: la pittrice Ursula, la fornaia Osono, il suo amico Tombo
- destinante: la tradizione del noviziato
- destinatario: Kiki, che si emancipa e diventa ciò che vuole essere
Kiki con l'amico Tombo che non sta a terra |
Il quadrato semiotico più evidente in Kiki è il seguente:
- Volare - Kiki con la sua scopa
- Stare a terra - La signora Osono, Ursula
- Non volare - Il gatto Jiji che pur andando sulla scopa con lei preferisce la vita sulla terra, dove incontra una bella gattina bianca
- Non stare a terra - Il suo amico Tombo che ama il volo e si ingegna di librarsi nel cielo in ogni modo (la bici volante, il dirigibile)
Il gatto Jiji a un certo punto preferisce non volare |
Kiki incarna inoltre l'archetipo del mago, dell'innocente, del viandante. Nel suo percorso di formazione diventa l'archetipo dell'orfano quando perde la capacità di volare, il suo principale requisito per essere sconsiderata una strega.
Ultima osservazione riguarda la dinamica di antitesi/similitudine fra Ursula e Kiki. In realtà tale dicotomia rappresenta metaforicamente il prima e il dopo di Kiki stessa. Le due sono un'unica persona, prima e dopo, bambina e adulta.
Ursula e Kiki sono il prima e il dopo per antitesi e similitudine |
KIKI, CONSEGNE A DOMICILIO E LE STRUTTURE SEMIO-NARRATIVE
Reviewed by Polisemantica
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domenica, gennaio 27, 2019
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