Innanzitutto il Colosseo, o meglio, l'anfiteatro Flavio, come venne denominato, fu eretto al di sopra di un bacino d'acqua, quello che fu il laghetto della Domus Aurea di Nerone.
Nella zona sottostante l'anfiteatro vi era precedentemente una conca, una depressione che veniva riempita dalle acque del rio Labicano, che scorreva nella zona dell'attuale via Labicana.
Fu grazie a questa particolare caratteristica che fu possibile, attraverso un sistema idraulico di canali, trasformare saltuariamente il monumento in una immensa vasca, circondata dagli spalti, nella quale avvenivano le celebri naumachie, le battaglie navali che deliziavano e riempivano di orgoglio gli antichi cittadini di Roma, simbolo della loro supremazia tecnologica su tutti i popoli a loro contemporanei.
Le cavità sotterranee sono rimaste ricolme d'acque sino ai nostri giorni.
L'imperatore Vespasiano fece sostituire, subito dopo la morte del tiranno che lo aveva preceduto, la testa della statua, raffigurante Nerone stesso, con quella del "dio Sole", su cui pose una corona di sette raggi.
Tale statua, insieme al nuovo edificio dedicato ai cittadini, voleva essere un simbolo di cambiamento nel governo dell'Urbe e dell'Impero. Per l'influenza del colosso, raffigurante il dio Sole, il Colosseo venne definito a lungo il "Tempio del Sole"
Tanti sono gli elementi misteriosi del Colosseo: innanzitutto il suo nome che non è certo da cosa derivi: c'è chi dice che fu così chiamato nel Medioevo a causa della statua, in bronzo dorato, icona dell'imperatore Nerone, progettata e costruita dallo scultore greco Zenòdoro, nella prima metà del primo secolo dopo Cristo, alta tra i 30 ed i 35 metri e quindi colossale.
Altri affermano tale nome invece che derivi dalla sua posizione, perché sarebbe stato eretto accanto a un colle dove un tempo si trovava un tempio di Iside (da cui Collis Isei).
Altri ancora sostengono che in epoca tarda le rovine dell'anfiteatro furono occupate da sacerdoti di un culto solare, che mostrando l’icona del loro idolo, solevano chiedere: "Colis eum?" che in latino significa "lo adori?"
Di certo c'è che al tempo dei gladiatori, il Colosseo si guadagnò una fama sinistra, fino a essere ritenuto una delle 7 porte dell'inferno.
In questo luogo furono giustiziati o trucidati migliaia di esseri umani, gladiatori, schiavi fuggitivi, condannati a morte. Al termine delle esecuzioni, che si tenevano all'ora di pranzo, entrava nell'arena un personaggio travestito, icona di Caronte, simbolo della morte, accompagnato da Mercurio, che con la punta arroventata della lancia si assicurava che tutti i condannati fossero davvero morti. Dopo di che li colpiva con il suo martello e li portava via.
La leggenda racconta che si tenessero riti propiziatori, utilizzando lo stesso sangue dei morti nell'arena.
Nel Medioevo, le rovine dell'anfiteatro furono usate per nascondere i cadaveri dei pellegrini aggrediti e derubati e in seguito furono occupate da maghi e streghe che vi raccoglievano le erbe dai poteri magici che crescevano tra le sue rovine.
Infatti, è cosa nota che più di 350 specie diverse di piante abbiano popolato le rovine del Colosseo, fra cui vegetali di origine esotica, portate dagli animali che venivano uccisi dai gladiatori durante le venationes e che provenivano da tutto l'Impero.
Le stesse venationes erano simbolo del dominio sul mondo da parte dei Romani, in quanto gli animali da uccidere provenivano dalle più remote regioni dell'Impero.
È organizzato in 3 cerchi concentrici e 4 ordini sovrapposti. Nei tre ordini inferiori 80 grandi archi, nell'ultimo ordine, 80 riquadri. Nelle arcate erano collocate 80 statue di bronzo dorato. Al di sopra dell'edificio, 80 vele formavano il Velarium, telo usato per proteggere gli spettatori dai raggi del Sole. L'edificio fu completato nell'80 da Tito, figlio di Vespasiano.
Subì vari crolli a causa di fulmini, nel 217 e nel 250 e di terremoti, non così infrequenti nella città eterna: nel 442, 470, 484, 801, 847, 1349,1703 e 1806, oltre a innumerevoli spoliazioni per costruire altri edifici e luoghi della città.
Ritenuto per secoli luogo simbolo di messe demoniache, di sabba e di sortilegi, tanto che ne fornì una sinistra descrizione anche Benvenuto Cellini, nella sua autobiografia, fu esorcizzato da Benedetto XIV nel 1744, che vi fece costruire le quattordici edicole della Via Crucis, e nel 1749 dichiarò il Colosseo chiesa consacrata a Cristo e ai martiri cristiani.
È passata alla Storia la profezia di Beda il Venerabile, del VIII secolo «Quamdiu stabit Colyseus stabit et Roma; cum cadet Colyseus cadet et Roma; cum cadet Roma cadet et mundus» ovvero «Finché esisterà il Colosseo, esisterà anche Roma; quando cadrà il Colosseo, cadrà anche Roma; quando cadrà Roma, cadrà anche il mondo» rendendo di fatto sia il monumento che la città, un simbolo di stabilità fino alla sua durata e di apocalisse al momento della sua caduta.
IL COLOSSEO E I SUOI MISTERI
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venerdì, dicembre 21, 2018
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