LA SIMBOLOGIA DELLO SCORPIONE NELL'ARTE E NELLA STORIA


I segni zodiacali hanno sovente dato luogo a varie simbologie, generate sin dagli albori della Storia e poi interpretate dall'Arte in vari capolavori.

Fra i vari esempi abbiamo quello del segno dello Scorpione, che riguarda il periodo compreso tra il 23 ottobre e il 22 novembre, simbolo intrigante di concetti spesso in antitesi, come morte e vita eterna, distruzione e rigenerazione, guerra e fecondità.


Lo ritroviamo nei rilievi del Portale dello Zodiaco nella Sacra di San Michele, in cui è unito alla Bilancia che tiene con le chele e su uno degli estradossi della cattedrale di Chartres. In tali casi il simbolo è riferito unicamente alla costellazione collegata al mese corrispondente, durante l'anno, cioè ottobre, e ai lavori condotti dal popolo in tale periodo.


Appare, con la medesima valenza semantica, anche nel Mosaico di Otranto in cui appare come un animale nero che fugge la luce, (il nero è simbolo del demonio) pur evocando il periodo della festa di Ognissanti e dei Defunti. La scena è accompagnata dall'indicazione del mese (No/ve[m]/ber). La collocazione di questa fase del lavoro agricolo nel mese di novembre è specifico di Otranto. Altri cicli dei mesi, infatti, assegnano questa attività al mese di ottobre.


La sua icona è presente su un bordo del sepolcro nel Trionfo della Morte affrescato da Giacomo Borlone de Buschis nell'Oratorio dei Disciplini a Clusone, in cui è chiaro il suo significato originario di simbolo di morte.



Beato Angelico lo dipinse sulle uniformi dei soldati dell'Andata al Calvario (Armadio degli Argenti; Museo Nazionale di San Marco, Firenze), quale simbolo dell'antigiudaismo, inteso come nemico del Cattolicesimo in quanto fu a causa dei Giudei che venne condannato a morte Gesù.

Crocifissione di Giovanni Boccati 
La medesima simbologia la si trova nella Crocifissione di Bernardo Luini in Santa Maria degli Angeli a Lugano o nella Crocifissione di Giovanni Boccati del XV secolo.

La dualità dello scorpione si manifesta attraverso le diverse culture, che lo associano alla dea madre, la babilonese dea della guerra e fertilità Ishtar, che diviene la fenicia Astarte, si trasforma nell'egiziana Iside divinità che poi, perdendo un po' la carica letale, si addolcisce nel piacere e nella fecondità, nella greca Afrodite e nella romana Venere.


Gli antichi Egizi erano inoltre convinti che il simbolo dello scorpione rappresentasse il male, e nello stesso tempo, con la testa dello scorpione si raffigurava la dea, patrona della morte Selket.

Per gli egizi era indubbio che la morte altro non fosse che una porta verso la vita eterna e per questo lo scorpione, nelle vesti di Selket, guardiana della trasmigrazione delle anime, assunse il significato di vita dopo la morte. Selket proteggeva inoltre i vasi canopi e i vari riti del processo di mummificazione, procedura indispensabile, per gli egizi, per accedere alla transizione dalla vita mortale a quella immortale.

Nel libro di Ezechiele vengono indicati con il nome di questo animale coloro che sono nemici della parola di Dio . Lo scorpione diviene, nel popolo ebraico, simbolo di colui che sfida con la parola il Verbo divino, che discute il dogma e che mina la legge dei Profeti.


Narra una leggenda della mitologia greca che la dea Artemide fu offesa da Orione e aizzò un grande scorpione affinché uccidesse con il suo veleno il gigante Orione. La dea, in segno di riconoscenza, trasformò lo scorpione in una costellazione e poiché anche il gigante fu trasformato in costellazione da Zeus, da allora e per sempre Orione è costretto a sfuggire, nei cieli, allo Scorpione che lo insegue, inteso come simbolo di vendetta.

Questo animale, nel cristianesimo, fu considerato come simbolo del tradimento e identificato con Giuda. Era inoltre simbolo di eresia, odio e invidia.

Nel Medioevo, come ricorda  l'apologeta Tertulliano nello Scorpiace, lo scorpione simboleggia l'eretico, colui che con la sua lingua velenosa insinua dubbi e maldicenze, avvelenando la comunità cristiana con dispute ed apostasie.


Molto diverso il significato del simbolo dello scorpione in mano a una giovane, prosopopea della dialettica, per esprimere il potere talvolta pungente e velenoso delle parole, arma letale di combattimento nell'opera "Giovane introdotto alle arti liberali", affresco di Sandro Botticelli, databile al 1486 circa e conservato nel Museo del Louvre di Parigi
LA SIMBOLOGIA DELLO SCORPIONE NELL'ARTE E NELLA STORIA LA SIMBOLOGIA DELLO SCORPIONE NELL'ARTE E NELLA STORIA Reviewed by Polisemantica on mercoledì, ottobre 23, 2019 Rating: 5

1 commento:

Anonimo ha detto...

Lo scorpione del ritratto di Eleonora Gonzaga

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