Giotto nella Cappella Scrovegni di Padova, rappresenta l'incontro di Giuda con i sommi sacerdoti del Tempio, riprendendo il Vangelo di Luca (22,1-6):
"Si avvicinava la festa degli Azzimi, chiamata Pasqua, e i sommi sacerdoti e gli scribi cercavano come toglierlo di mezzo, poiché temevano il popolo. Allora Satana entrò in Giuda, detto Iscariota, che era nel numero dei Dodici.
Ed egli andò a discutere con i sommi sacerdoti e i capi delle guardie sul modo di consegnarlo nelle loro mani. Essi si rallegrarono e si accordarono di dargli del denaro. Egli fu d'accordo e cercava l'occasione propizia per consegnarlo loro di nascosto dalla folla".
Il tradimento di Giuda affrescato da Giotto nella Cappella degli Scrovegni a Padova. |
L'apostolo traditore, ormai posseduto dal diavolo posto alle sue spalle, accetta il pagamento, raccogliendo il sacco coi soldi (Luca, 22, 3).
Fortemente individuata è la fisionomia (codici mimetici) di Giuda, con lo sguardo attento e il profilo aguzzo, dotato di baffi e la barbetta.
Il mantello giallo (categorie cromatiche) faciliterà la sua individuazione nelle scene successive, come quella celebre del Bacio.
Sebbene già posseduto dal demonio Giuda era raffigurato ancora con l'aureola: se ne vedono tracce nell'intonaco sciupato per l'umidità.
La scena risale al termine del ciclo, come la Visitazione sul lato opposto, quando venne ridimensionata la parete per modifiche strutturali alla zona absidale.
GIOTTO E LA RAPPRESENTAZIONE DEL TRADIMENTO DI GIUDA
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martedì, marzo 27, 2018
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