Quali sono le regole percettive nel testo visivo rappresentato dalla scheda elettorale in grado di agevolare l'interazione da parte del destinatario/elettore, in base a quanto stabilito dal Viminale?
All'interno di una scheda elettorale troviamo un serie di forme, quindi di categorie eidetiche organizzate secondo alcune regole grafiche, le categorie topologiche, al fine di garantire l'interazione da parte del destinatario di questo testo visivo: l'elettore.
A tal proposito possiamo cercare di redigere un "prontuario polisemantico" a supporto delle regole stabilite dalle autorità competenti.
1. TRACCIARE UN UNICO SEGNO SUL SIMBOLO DELLA LISTA PRESCELTA
La prima forma che viene utilizzata è il cerchio, che serve per definire il simbolo del partito/movimento e renderlo immediatamente riconoscibile al destinatario.
Su questo aspetto, già sviluppato in questo post, non ci soffermeremo.
Resta il fatto che il cerchio, simbolo di esclusività e appartenenza richiama di per sé un'interazione univoca da parte del destinatario.
Tanti cerchi, un'unica selezione |
È lo stesso principio adottato ad esempio nell'usabilità informatica dove il pulsante radio consente una scelta univoca. Anche se ho a disposizione più pulsanti, solo uno sarà quello selezionabile di volta in volta.
Tanti cerchi quindi e una sola possibilità di scelta: una sola appartenenza.
2. LA PERCEZIONE DELLA GRIGLIA SUDDIVISA IN RETTANGOLI
I vari cerchi/partiti possono poi essere relazionati tra loro? Certamente possono essere raggruppati in coalizioni.
A questo punto viene in aiuto un altro elemento delle categorie eidetiche: il rettangolo, figura modulare (e quindi molto dinamica) in grado di:
- Organizzare i vari elementi aventi delle affinità
- Distribuirli all'interno di una superficie
L'organizzazione modulare della scheda elettorale avviene grazie all'utilizzo dei rettangoli |
3. L'ANNULLAMENTO DELLA SCHEDA IN CASO DI SELEZIONE DEI CANDIDATI DEL LISTINO PROPORZIONALE
La forma del rettangolo viene impiegata per un'ulteriore duplice funzione.
La prima è quella di relazionare i cerchi/simboli alla lista dei candidati. Un bel rettangolo ingloberà i due elementi e ne definirà una relazione "particolare": quella di una forma con un testo associato.
In questo caso la forma prende sempre il sopravvento mentre al testo è riservato un ruolo meramente didascalico. È quello che poi avviene in quanto il famoso listino dei candidati è già stato scelto politicamente.
Gli elementi organizzati in una forma richiamano la selezione |
4. TRACCIARE UN SEGNO SUL CANDIDATO UNINOMINALE PRESCELTO
Il secondo aspetto è la creazione del rettangolo di intestazione. I codici prossemici ci dicono che in una griglia ordinata l'elemento modulare più alto definisce il significato di tutto il modulo.
Qui viene inserito il testo che definisce e connota il modulo, in questo caso il nome del candidato unico della coalizione.
L'intestazione ha un forte valore di interazione e quindi è lecito apporre un segno su tale elemento.
5. TRACCIARE UN SEGNO SUL CANDIDATO UNINOMINALE E SU UNA DELLE LISTE CHE LO SOSTENGONO (VOTO COERENTE)
Può selezionare, avvalendosi dei codici prossemici, il nome del del candidato unico della coalizione e un simbolo all'interno del medesimo modulo rettangolare.
6. L'ANNULLAMENTO IN CASO DI SCELTA DI UN CANDIDATO UNINOMINALE APPARTENENTE A UNA COALIZIONE E IL SIMBOLO APPARTENENTE A UN'ALTRA COALIZIONE
Non può selezionare, in quanto non basato su codici prossemici, un nome rappresentante una coalizione e un simbolo appartenente a un altro modulo/griglia, non controllato dal primo, il cosiddetto voto disgiunto
Ecco come il testo visivo rappresentato dalla scheda elettorale può avere all'interno delle semplici regole percettive in grado di agevolare l'interazione da parte del destinatario/elettore.
IL TESTO VISIVO DELLA SCHEDA ELETTORALE E LE SUE REGOLE
Reviewed by Polisemantica
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domenica, febbraio 18, 2018
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