Per definizione la Semiografia è un tipo di scrittura costituita da segni abbreviati e convenzionali.
Esempi di Semiografia sono quella musicale, detta anche notazione,che fissa per iscritto una composizione, una melodia o una qualsiasi idea di tale ordine e la stenografia metodo di scrittura veloce tachigrafico, che impiega segni, abbreviazioni o simboli per rappresentare lettere, suoni, parole o frasi.
In senso lato, però, come brillantemente intuito da una promettente e giovane ricercatrice di Polisemantica, potremmo utilizzare tale termine anche per la composizione, meditata e scientifica, di un testo verbale, visivo o plastico che implichi l'impiego della funzione metalinguistica, ovvero che usi simboli, indici, icone, figure retoriche e strutture semionarrative per inviare messaggi per così dire "in codice" al destinatario.
Per fare un esempio, un regista che intenda realizzare un film d'arte che tratti il tema della famiglia, anzichè limitarsi a mostrare, con una funzione referenziale, i componenti di una famiglia, avi, nonni, genitori, figli e nipoti, potrebbe evocare il medesimo concetto usando l'icona di una robusta e annosa quercia, le cui radici siano il simbolo delle generazioni passate, il tronco e i rami di quelle presenti e i fiori di quelle future. Userebbe quindi simboli e una allegoria, giocando sull'aspetto semantico (e polisemantico) di tali elementi.
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La semiotica si limita ad analizzare l'esistente, la polisemantica intende dare indicazioni, partendo dall'analisi semiotica, degli stratagemmi più efficaci per realizzare un testo completo, coinvolgente e ricco di significati, sia evidenti che nascosti. Quindi intende indicare le regole per "semiografare", ovvero comporre attraverso l'uso oculato dei segni.
PARLIAMO DI SEMIOGRAFIA
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lunedì, settembre 04, 2017
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