Quindi evoca la metafora di “avere la testa tra le nuvole”, pensando a qualcosa di particolarmente bello.
La storia è semplice e profonda. Mia, un'aspirante attrice che lavora come barista presso un caffè degli studi della Warner Bros e Sebastian, un pianista jazz che sogna di aprire un locale tutto suo,si incontrano, si amano, condividono i loro progetti, ma infine saranno proprio i loro sogni a dividerli e a non permetter loro di costruire un comune progetto di vita.
La splendida scala cromatica rosso-giallo-verde-blu delle ragazze nelle fasi iniziali della pellicola |
Qui, per esempio, fa capolino un modello attanziale:
- Soggetto - Mia e Sebastian
- Oggetto - vivere felici insieme realizzando i propri sogni
- Aiutante - le loro capacità professionali e l'aiuto reciproco dovuto all'amore che li lega
- Opponente - le loro capacità professionali che permettono a entrambi di realizzare il proprio sogno
- Destinante - il desiderio di farcela
- Destinatario - Mia e Sebastian, non solo degli aspetti positivi ma anche di quelli negativi (perdersi)
Non manca il quadrato semiotico:
- Successo - Mia e Sebastian che diventano ciò che desideravano, un'attrice famosa e un pianista jazz con un celebre locale tutto suo
- Sconfitta - Mia e Sebastian che perdono il loro progetto di vita comune e si lasciano, vivendo altre storie ma non il vero amore
- Non successo - I primi riconoscimenti delle loro capacità professionali, che li indirizzano al pieno riconoscimento delle loro abilità da parte del pubblico, ma che provocano l'inizio della fine del loro amore e del loro sodalizio professionale
- Non sconfitta - I primi tentativi di riuscita professionali falliti, che erano però preludio al proprio successo, e che permettevano loro di essere felici insieme
La sonata jazz diventa l'allegoria visiva di un futuro che vive solo nella musica |
LA LA LAND: ALLEGORIA DEL FUTURO CHE NON CI SARÀ
Reviewed by Polisemantica
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mercoledì, maggio 08, 2019
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