Sbirciando Twitter, si cominciano a fare nomi per il Quirinale.
Uno di essi è Pierre Carniti sindacalista e politico nato nel 1936.
Come ci informa Wikipedia ha fondato ReS (Riformismo e Solidarietà), acronimo che in latino significa "cosa" ma che è anche la prima parte della lessìa Res Publica.
ReS si fondava e voleva essere simbolo dei principi etico-politici di difesa della vita umana, della prole, della dignità umana, del lavoro, della democrazia, della famiglia, della libertà, della fraternità, della equità, della solidarietà.
Si faceva vanto del rispetto delle culture delle altre persone da considerare come opportunità per un dialogo
ed un confronto, vissuti come fonti di possibilità di incontro e di arricchimenti umani reciproci.
Propugnava il non impedimento nella affermazione della propria identità e nel relazionarsi, della rivendicazione delle differenze (ognuno è differente dall'altro ma con eguali doveri e diritti) e del conflitto, non violento, nei confronti della società del capitalismo materialista-consumista causa, fra l'altro, di inaccettabili ed enormi disparità fra le persone e le popolazioni.
La "cosa" pensava anche alla possibilità di in nuovo umanesimo nel lavoro con un "sindacato globale" partecipato e democraticamente eletto da tutti i lavoratori del mondo ed alle imprese intese come dell'intraprendere compartecipativo e della responsabilità per una economia ecosostenibile e per l'umanità: priorità del lavoro, con un chiasmo, economia in funzione dell'umanità, non umanità, in funzione dell'economia.
Un nome interessante, profondamente legato al tema del lavoro e dei lavoratori, elemento così drammaticamente assente oggi nel nostro Paese.
Uno di essi è Pierre Carniti sindacalista e politico nato nel 1936.
Come ci informa Wikipedia ha fondato ReS (Riformismo e Solidarietà), acronimo che in latino significa "cosa" ma che è anche la prima parte della lessìa Res Publica.
ReS si fondava e voleva essere simbolo dei principi etico-politici di difesa della vita umana, della prole, della dignità umana, del lavoro, della democrazia, della famiglia, della libertà, della fraternità, della equità, della solidarietà.
Si faceva vanto del rispetto delle culture delle altre persone da considerare come opportunità per un dialogo
ed un confronto, vissuti come fonti di possibilità di incontro e di arricchimenti umani reciproci.
Propugnava il non impedimento nella affermazione della propria identità e nel relazionarsi, della rivendicazione delle differenze (ognuno è differente dall'altro ma con eguali doveri e diritti) e del conflitto, non violento, nei confronti della società del capitalismo materialista-consumista causa, fra l'altro, di inaccettabili ed enormi disparità fra le persone e le popolazioni.
La "cosa" pensava anche alla possibilità di in nuovo umanesimo nel lavoro con un "sindacato globale" partecipato e democraticamente eletto da tutti i lavoratori del mondo ed alle imprese intese come dell'intraprendere compartecipativo e della responsabilità per una economia ecosostenibile e per l'umanità: priorità del lavoro, con un chiasmo, economia in funzione dell'umanità, non umanità, in funzione dell'economia.
Un nome interessante, profondamente legato al tema del lavoro e dei lavoratori, elemento così drammaticamente assente oggi nel nostro Paese.
Pierre Carniti, il Quirinale, la Cosa e il tema del lavoro (che non c'è)
Reviewed by Polisemantica
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mercoledì, aprile 10, 2013
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