Il film si apre in una maniera spettacolare: nel cielo che sovrasta la campagna romana – con il suo campo di calcio, e i ruderi millenari dell’acquedotto - due elicotteri, uno dietro l’altro, diretti verso San Pietro. Il primo elicottero regge, imbracata dalle funi, la statua di un Cristo pacifico, bianco, con le braccia spalancate. Il ritratto fulminante di un’epoca che ha perso ogni malizia, ogni millenaria precauzione, e ha già trasformato perfino la religione in evento, in un fatto spettacolare costruito da e per i media.
Ora la vita ci appare non più dolce, ma antiteticamente, amara.
Come non sovrapporre a quella immagine filmica, con una similitudine, quelle apparse giorni fa davanti ai nostri occhi, con un elicottero bianco che trasportava un uomo vecchio e stanco con i capelli canuti e biancovestito? Una uscita di scena spettacolare non solo di un uomo, ma di un simbolo.
A volte la realtà, come negli ultimi avvenimenti, supera di gran lunga la fantasia dei più grandi registi.
Ecco la scena nel film di Fellini:
Ecco la realtà di Benedetto XVI che sorvola San Pietro:
L'ELICOTTERO SU ROMA CON PAPA RATZINGER: L'ANTITETICA SIMILITUDINE CON LA DOLCE VITA
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sabato, marzo 02, 2013
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