Potrebbe sembrare una notizia meravigliosa quella apparsa sul blog wdonna.it: Un supermercato sociale che aiuta a sopravvivere chi non arriva alla fine del mese.
Un negozio dove fare spesa a bassissimo costo per tutte le persone che hanno gravi problemi economici, per chi è oppresso dai debiti e in questo periodo gran parte delle famiglie italiane è gravemente indebitata e il mercato non permette più di ripianare tali debiti in quanto di lavoro non ce n'è.
I prezzi sono davvero bassi: un succo costa 12 centesimi; un pacco di biscotti 43; il tutto in cambio di quattro ore di volontariato al mese.
Volontariato, sinonimo di lavoro gratuito.
Lavoro gratuito in cambio di cibo a buon mercato.
Un accordo che a prima vista sembra la soluzione a tutti i mali.
Io lavoro per te e tu mi sfami. Se lavoro un po' di più, tu mi dai abiti per vestirmi, se lavoro tutti i giorni per otto/dieci ore al giorno, mi provvedi anche di un luogo dove vivere.
Questa tendenza però nasconde e implica una realtà che richiama alla memoria altre epoche.
Nell'antica Roma i cittadini potevano diventare schiavi per debiti. Venivano alloggiati, nutriti e vestiti dai padroni in cambio ovviamente del loro lavoro.
Lo schiavo per questa causa si chiamava nexum: i cittadini divenivano proprietà del creditore in seguito alle leggi ferree che nell'età repubblicana tutelavano i creditori.
Solitamente agli schiavi venivano assegnati compiti in base al loro livello culturale e particolari competenze o inclinazioni.
Nel caso lo schiavo fosse particolarmente colto, spesso veniva impiegato come insegnante di lingua, più spesso il greco, o, nel caso di persone molto calme e fidate, come precettore dei bambini.
Anche nelle professioni specializzate erano presenti molti schiavi: mimi e cantori, artigiani, architetti, atleti, contabili, intellettuali [filosofi, poeti, storici, eruditi in genere].
Tra le mansioni di medio livello vi era la cura estetica ed il benessere fisico della persona. Esistevano quindi: addetti al bagno, manicure e pedicure, massaggiatori, prostitute, truccatrici, guardarobieri con il compito di aiutare ad indossare la toga, la palla, ecc. Erano spesso incaricati di compiere funzioni di maggiordomo.
La disponibilità massiccia, immediata e incondizionata di milioni di esseri umani da mettere al lavoro permetteva di produrre e vendere su larga scala e di organizzare i lavoratori senza alcun vincolo dovuto alle loro esigenze umane, se non quello basilare della loro sopravvivenza. L'esercito degli schiavi consentiva, quindi, la gestione a costi minimi dei latifondi pastorali e secondo alcuni storici è la più efficiente e razionale forma produttiva che l'economia romana abbia mai inventato.
Gli schiavi di città erano sicuramente più liberi di quelli di campagna: potevano frequentare le osterie, i bagni pubblici, il circo.
Lo schiavo, coi suoi piccoli risparmi, con le mance, aveva diritto di farsi un gruzzolo di denaro che gli servisse per qualche spesa voluttuaria o gli permettesse di riscattarsi.
La similitudine è eccessiva? Forse, ma l'implicazione è reale.
L'IMPLICAZIONE DEL SOCIAL MARKET PER CHI NON ARRIVA ALLA FINE DEL MESE
Reviewed by Polisemantica
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sabato, marzo 09, 2013
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