In tutti i Paesi del mondo dove sono diffusi i social l'hashtag è stato introdotto ed è usato come aggregatore di interessi e della relativa comunicazione.
Ad esempio, tra le tendenze di Twitter al primo posto c'è l'hashtag #nonmipiace. Un modo per sfogarsi, per elencare in 140 caratteri cosa non va, cosa bisogna rifare.
Dal punto di vista semiotico si tratta di un atto linguistico rappresentativo/assertivo - in grado di che esprimere l'azione di sostenere, comunicare, annunciare - e con il quale il locutore formula un enunciato in base alle conoscenze e alle sue credenze.
C'è #nonmipiace aspettare qualcosa che so che non accadrà, oppure #nonmipiace quando la gente ti parla male alle spalle ma di te conosce solo il tuo nome, #nonmipiace quando cerco di abbracciare una persona fantastica e finisco con l'andare a sbattere contro lo specchio, e altre amenità varie.
Se il famoso ciclista Gino Bartali fosse stato ancora vivo probabilmente avrebbe tagliato corto con la sua celebre "L'è tutto sbagliato, l'è tutto da rifare".
L'HASHTAG E GLI ATTI LINGUISTICI
Reviewed by Polisemantica
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venerdì, febbraio 22, 2013
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