Sergio Rizzo in questo articolo sul Corriere della Sera, ci presenta una delle tante situazioni grottesche che da troppo tempo si verificano nel nostro Paese e che sono indice della incapacità quando non della malafede di chi gestisce il denaro pubblico.
Il costo della nuova sede dell'Agenzia Spaziale Italiana [ASI] che è ente statale, è passato da 24 miliardi di lire - 12 milioni di euro - a quasi 84 milioni e mezzo di euro.
L'opera risulta essere stata affidata senza motivo a trattativa privata.
Dapprima il lavoro viene affidato all'architetto Massimiliano Fuksas, tramite concorso internazionale. Siamo alla fine del 2000: il costo previsto è di 24 miliardi, più 3 miliardi e mezzo per il progetto, poi salta fuori un decreto ministeriale che riordina l'Agenzia e la convenzione con il ministero delle Finanze firmata qualche anno prima finisce nel cestino insieme con tutto il lavoro di Fuksas.
Per mettere a tacere le giuste rimostranze dell'architetto viene pagata - con denaro pubblico, è implicito - una penale di un milione 378.177 euro e 22 centesimi a Fuksas.
Il nuovo progetto viene affidato senza concorso. Se ne occupano i tecnici del provveditorato insieme ad alcuni consulenti esterni e il costo lievita a 84 milioni 434.755 euro e 65 centesimi più naturalmente la penale pagata per il mancato assegnamento a Fuksas.
Rizzo conclude amaramente l'articolo "Se qualcuno ancora non ha capito come abbiamo fatto a ritrovarci addosso un debito pubblico mostruoso, può partire da storie come questa."
Possiamo aggiungere altro?
L'AGENZIA SPAZIALE ITALIANA: I COSTI SESTUPLICATI E IL DENARO PUBBLICO
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lunedì, febbraio 25, 2013
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