Beppe Grillo ha tenuto a Roma, in Piazza San Giovanni, il suo discorso conclusivo per le elezioni 2013.
L'impressione saliente, da un punto di vista polisemantico, è che si sia trattato effettivamente di uno spettacolo teatrale, con un canovaccio ispirato alla Commedia dell'Arte: le battute che si sono susseguite, sono state infatti tratte da tutto il repertorio già presentato in tante altre piazze italiane.
Grillo diventa il protagonista di un monologo che ripete, sera dopo sera, al suo pubblico, che non si stanca mai di ascoltarlo e che quasi anticipa le battute.
Poi non mancano i pezzi di bravura: "Fuori i nomi e fuori i soldi" frase che avrebbe dovuto dire Napolitano, il reddito di cittadinanza, la forza della Rete, "il lavoro, il lavoro, il lavoro".
Le tirate del protagonista sono appassionanti, coinvolgenti, ricche di pathos, di funzioni comunicative fatiche, emotive, metalinguistiche.
Si rincorrono atti linguistici, figure retoriche, strutture semionarrative, modelli attanziali.
Insomma, come i vecchi teatranti, con il carrozzone, che scrivevano e interpretavano le commedie... o le tragedie.
Ecco il video da Piazza San Giovanni.
BEPPE GRILLO A SAN GIOVANNI: IL CANOVACCIO DELLA COMMEDIA DELL'ARTE IN PIAZZA
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venerdì, febbraio 22, 2013
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