Continua in questo gennaio 2013 lo scambio di cortesie tra i due magistrati Boccassini e Ingroia. Il candidato di "Rivoluzione civile" ha risposto al pesante giudizio della collega dicendo con un filo di perfidia con una frase sibillina: "Non dico cosa Borsellino diceva di lei".
La frase è sintetica ed efficace perché contiene in sé una presupposizione, in quanto l'ascoltatore deve sapere che tra il 1989 e il 1990 Ilda Boccassini cura l’inchiesta sulla “Duomo connection”, che svela per la prima volta le infiltrazioni mafiose a Milano ed entra in contatto con Giovanni Falcone.
Il lettore deve anche sapere che Ingroia conosceva Borsellino in quanto si è formato professionalmente a Palermo, sua città natale, a partire dal 1987, nel pool di Falcone e Borsellino.
Oltre a questo troviamo un'implicazione: conoscevo tanto bene Borsellino che lui mi faceva confidenze proprio sulla Boccassini.
Nell'immagine un giovane Ingroia accanto a Paolo Borsellino. |
Inoltre sono presenti una connotazione [magari Borsellino diceva che la Boccassini era persona preparata, ma la sensazione che nasce da tale frase è che la buonanima non parlasse affatto bene di lei] e soprattutto una preterizione, che è una figura retorica con la quale si finge di non voler dir nulla di ciò di cui si sta parlando, - "Non dico cosa" - e quindi lo si dice a chiare lettere.
Quindi Ingroia dice all'inizio che non dirà ciò che fa chiaramente capire al destinatario grazie a presupposizione, connotazione e implicazione.
Così tanti significati e costruzioni semiotiche in una frasetta che parrebbe tanto banale.
Quindi Ingroia dice all'inizio che non dirà ciò che fa chiaramente capire al destinatario grazie a presupposizione, connotazione e implicazione.
Così tanti significati e costruzioni semiotiche in una frasetta che parrebbe tanto banale.
INGROIA E LA PRETERIZIONE: 'NON DICO COSA BORSELLINO DICEVA DELLA BOCCASSINI'
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mercoledì, gennaio 30, 2013
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