Esempi di analogia sono rappresentati dalla creazione di
neologismi, come quelli, irriverenti, che Beppe Grillo ama usare per riferirsi
a molti esponenti della politica italiana.
Tutti ormai sappiamo che Silvio Berlusconi per lui è
lo ‘psiconano’, Mario Monti è ‘Rigor Montis’, Pier Luigi Bersani
è stato definito 'Gargamella', Walter Veltroni diventa 'Topo Gigio', Prodi
è 'Alzheimer', Elsa Fornero diventa 'Elsa Frignero' mentre
all'ex-presidente Napolitano tocca la definizione di 'Salma'.
Le serie di neologismi di Grillo può continuare all'infinito: Alemanno diventa Aledanno, Pisapia diventa Pisapippa, Marchionne-Marpionne, Formigoni-Forminchioni, Veronesi-Cancronesi.
Grillo non si limita a coniare neologismi ma ad estendere il suo pensiero con altre figure retoriche, dall'analogia alla sineddoche passando per le iperboli e le metafore.
Monti diventa così "un mendicante, un banchiere del cazzo", Pisapia è "la nuova maschera lombarda per fare figure di merda". Di Rosy Bindi ha invece detto: "Problemi di convivenza con il vero amore non ne ha probabilmente mai avuti". Il presidente della Repubblica Mattarella diviene "l'ologramma di un ologramma".
Anche il premier Renzi è finito spesso nel mirino di Grillo: ebetino è l'epiteto più ricorrente, assieme a "pollo che si crede un'aquila", quest'ultimo in coppia con Bersani.
Le serie di neologismi di Grillo può continuare all'infinito: Alemanno diventa Aledanno, Pisapia diventa Pisapippa, Marchionne-Marpionne, Formigoni-Forminchioni, Veronesi-Cancronesi.
Grillo non si limita a coniare neologismi ma ad estendere il suo pensiero con altre figure retoriche, dall'analogia alla sineddoche passando per le iperboli e le metafore.
Monti diventa così "un mendicante, un banchiere del cazzo", Pisapia è "la nuova maschera lombarda per fare figure di merda". Di Rosy Bindi ha invece detto: "Problemi di convivenza con il vero amore non ne ha probabilmente mai avuti". Il presidente della Repubblica Mattarella diviene "l'ologramma di un ologramma".
Anche il premier Renzi è finito spesso nel mirino di Grillo: ebetino è l'epiteto più ricorrente, assieme a "pollo che si crede un'aquila", quest'ultimo in coppia con Bersani.
Come al solito la semiotica aiuta i comunicatori a colpire
nel segno ;-)
LE ANALOGIE DI BEPPE GRILLO
Reviewed by Polisemantica
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lunedì, maggio 23, 2016
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