L'immagine mostra uno degli scatti della celebre campagna di Fendi interpretata dal direttore artistico Karl Lagerfeld, avente come protagonista a modella Anja Rubik.
Della medesima campagna esistono altre immagini che mostrano la Rubik: insieme al modello Baptiste Giabiconi rappresentano una giovane coppia italiana, elegante e sofisticata, all'interno di un appartamento di New York.
Come è già stato sottolineato Lagerfeld si è ispirato, per questa sua creazione pubblicitaria alle opere del pittore Edward Hopper.
Per i codici dell'architettura l'apparente minimalismo della stanza è, dal punto di vita comunicativo, addirittura strabordante di significati.
Tutto il concept dell'artefatto comunicativo è poggiato sul gioco di elementi contrastanti in grado di sottolineare la tensione e la drammaticità che vi si respira.
Per le categorie cromatiche vi sono contrasti cromatici, evidenziati dall'uso simultaneo di tonalità calde/fredde: dal colore algido dei muri, della valigia per terra, dell'abito della Rubik e del dipinto appeso, in alternanza cromatica con i marroni e beige della cornice del dipinto, dei mattoni rossi fuori dalla finestra, dei contorni della valigia, degli stivali e pelliccia della modella, dei mobili e soprattutto della borsa Fendi.
A questo si aggiunge, nell'ambito delle categorie eidetiche, una bellissima linea a gerarchia attiva che parte dal dipinto della donna, sul muro, e si propaga artisticamente nell'abito e accessori della modella, aumentando la tensione e producendo un mirabile connubio artistico che non può che finire firmato dal marchio. Si vuole insomma sottolineare che l'arte accomuna la creazione pittorica e quella sartoriale.
Vi sono inoltre alcune figure retoriche:
- la comparazione, in quanto la comunicazione Fendi è intesa come arte al pari il dipinto appeso al muro;
- l'antitesi, in quanto la sofisticata modella, anche grazie al suo abito, si contrappone alla comune figura femminile del dipinto, al pari della la borsa Fendi, piccola e maneggevole, rispetto all'ingombrante valigia.
Su una coppia di opposti, inoltre, Lagerfeld costruisce nell'immagine un interessante quadrato semiotico in relazione alla posizione degli oggetti e persona, adatto a creare dinamismo nell'immagine accentuandone la tensione, i contrasti e nello stesso tempo la relazione tra i vari elementi presenti.
Abbiamo la diade alto e basso che crea i seguenti rapporti:
- in alto [dipinto]
- in basso [valigia]
- non in alto [modella]
- non in basso [borsa]
che si ritrovano collegati in relazioni di contrarietà [dipinto e valigia, modella e borsa], contraddizione [dipinto e borsa, modella e valigia], ma soprattutto complementarietà [dipinto e modella, valigia e borsa].
Non dimentichiamo i segni:
- le immagini sono per loro natura icone [della ragazza, del quadro, della valigia e della borsa, ma anche dei mobili e della stanza];
- tali icone divengono simboli dell'eleganza e dell'arte.
- è presente anche un indice, in quanto la valigia ci suggerisce che la ragazza è appena arrivata a New York o che sta per andare via e la luce che proviene da fuori 'indica' che non è sera o notte.
Il testo [in questo caso visivo] è sincronico; per le categorie topologiche il percorso è sequenziale.
Le strutture discorsive [chi, dove e quando] ci raccontano che la scena si svolge in una stanza di New York per associazione mentale e visiva con i dipinti di Edward Hopper che ha raccontato la Big Apple, nel XX o XXI secolo, visti i codici dell'abbigliamento, dell'architettura e dell'arredamento e la protagonista [almeno in questa scena] è la giovane donna.
![]() |
Edward Hopper - Western Motel - 1960 |
La stanza sembra vuota, ma non di significati.
LAGERFELD PER FENDI: QUANDO L'ARTE INCONTRA LA MODA
Reviewed by Polisemantica
on
mercoledì, febbraio 21, 2018
Rating:

Nessun commento:
Posta un commento