Una delle più rinomate locandine della storia del cinema è senza dubbio quella de "Il silenzio degli innocenti", film girato da Jonathan Demme nel 1991 con l'inquietante figura di Anthony Hopkins nei panni di Hannibal Lecter.
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La locandina del film "Il silenzio degli innocenti" |
Appare in primo piano un volto femminile con una falena appoggiata sulle labbra. Il
simbolico lepidottero è una "sfinge testa di morto". La macabra espressione è dovuta a un tratto molto caratteristico di questa falena: sul lato dorsale del torace spicca una macchia biancastra, con due puntini neri, che ricorda la forma di un teschio.
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La falena "testa di morto" |
Con l'aiuto della computer grafica è stato sostituito il caratteristico disegno dorsale. Non più la naturale macchia a forma di teschio ma una celebre immagine tratta dal mondo dell'arte e della fotografia.
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La falena "ritoccata" con la computer graphic |
Si tratta di una una foto artistica creata da Salvador Dalì e Philippe Halsman. Il titolo dell’opera è ‘In Voluptas Mors’ e i nudi delle sette donne rappresentate tendono a formare un teschio.
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Salvador Dalì accanto all'opera "In Voluptas Mors" |
Anche in questo caso viene applicato un
calembour. La figura cerchiata all'interno del corpo della farfalla notturna mostra un teschio o un gruppo di nudi?
Questo aspetto richiama alla mente, con una
metafora, l'eterno dualismo eros/thanatos, sesso e morte e con tale significato occulto, penetra inconsciamente nella psiche del destinatario stimolandone il sistema simpatico/adrenalinico.
Quindi, in tal senso, può essere definita come una immagine che invia un preciso
messaggio subliminale al
destinatario, provocando in esso una inconscia reazione percettiva che lo induce a interessarsi maggiormente al
testo visivo più esplicito - la foto della Foster con la falena sulle labbra - e lo rende più recettivo all'invito implicito di vedere il film in programmazione.
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