LA SAGA LAVAZZA: UNO SPOT IN PARADISO CON JUNG



La saga pubblicitaria del caffè Lavazza ha contribuito a fare la storia dell'advertising televisivo italiano.

Molteplici protagonisti, da Paolo Bonolis al compianto Riccardo Garrone, si sono cimentati nelle numerose vicende paradisiache che hanno avuto come referente il famoso caffè italiano.

Numerose vicende e protagonisti, ma con un aspetto semiotico/comunicatico in comune.

Lo avreste mai detto che per questo vero e proprio caso pubblicitario gli autori hanno scomodato il celebre psicoanalista Jung e la sua teoria degli archetipi per realizzarla?

Tanto per la cronaca, con i protagonisti che di volta in volta raggiungono il Paradiso, viene utilizzata la figura archetipica dell'innocente.

L'innocente è quella figura che è nel pieno della propria realizzazione, non ha quindi alcuna meta ulteriore da raggiungere.

In questo stato privilegiato potrebbe tendere soltanto alla caduta.

Teme quindi la perdita di tale stato di benessere, in questo caso la perdita del Paradiso e del suo tesoro più prezioso: il caffè Lavazza.

I protagonisti hanno già raggiunto il pieno benessere e gustato la perfezione del caffè della marca Lavazza.

Quindi possono temere solo la perdita del bene e la costrizione a bere un caffè peggiore.
LA SAGA LAVAZZA: UNO SPOT IN PARADISO CON JUNG LA SAGA LAVAZZA: UNO SPOT IN PARADISO CON JUNG Reviewed by Polisemantica on giovedì, marzo 31, 2016 Rating: 5

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