IL MEDIUM E IL MESSAGGIO - CARLO ROMEO



Nuova puntata de "Il medium e il messaggio", inchiesta sul rapporto tra cultura e televisione, ispirata alla rivisitazione del celebre motto di McLuhan, tratto dal suo saggio, "il medium è il messaggio", che continua la sua indagine. coadiuvata da esponenti della Tv, della cultura e del Web.


Oggi  esprime il suo punto di vista sull'argomento Carlo Romeo, giornalista, manager in Rai e dal 2012 Direttore Generale San Marino RTV,  Radiotelevisione di Stato della Repubblica di San Marino.




1) E' ancora possibile oggi usare la TV per diffondere la cultura, intendendo con questo termine  la divulgazione di sapere relativo all'Arte, alla Storia, alla Letteratura come avveniva negli anni '60 e '70?

La TV ė come l'automobile. Un mezzo di trasporto.

Finché la macchina funziona e c'è la strada, continuerà a trasportare ciò con cui la carichiamo.

Oggi siamo abituati a scegliere noi dal web, a costruire noi i nostri palinsesti ma servirà sempre un momento comune, una Agorà che proponga autonomamente nuove o vecchie idee mettendo in  correlazione contesti altrimenti non confondibili.


La terrazza - Ettore Scola - 1980

2) Perché da oltre vent'anni i volti italiani in Tv che si occupano di cultura sono sempre gli stessi? Non c'è spazio per nuovi esperti divulgatori culturali o proprio non ce ne sono più in Italia?

É vero anche nelle terze pagine dei giornali. Da sempre il mondo della cultura italiano geniale e provinciale si è retto su certi meccanismi.

In sintesi credo sia sufficiente rivedersi "La terrazza" di Ettore Scola per comprenderlo al meglio.

La cultura purtroppo prevede dei celebranti che spesso sono più bravi nelle pubbliche relazioni che in altro.

La genialità per esempio di un Eco nasceva anche da un rigore e da una fantasia che non sono alla portata di tutti.

Sui cosiddetti critici poi valga per tutti quelli che ne pensava Oscar Wilde.




3) Per "fare cultura" la televisione è un mezzo valido o è preferibile usare le nuove tecnologie, il Web in primis?

Un sistema misto è l'unico praticabile.

Il cinema doveva uccidere il teatro. La radio doveva uccidere il cinema. La TV doveva uccidere la radio. Il web dovrebbe uccidere tutto.

Non credo.

Ogni nuovo media non ha cambiato ogni volta gli altri media ma ha modificato ogni volta l'intero sistema mediatico.



4) Secondo lei, l'utilizzo degli smartphone, con la visualizzazione in uno schermo piccolo e verticale, rischia di alterare la fruizione dei contenuti? Se sì, i contenuti culturali risultano avvantaggiati o sfavoriti da questo tipo di device?

Vedere un bel film nello schermo di un cellulare è un po' depressing direi.

In più fra telefonate, rotture di balle ecc la magia del cinema ce la dimentichiamo.

Una volta erano due ore di fuga dal mondo e di emozioni. Oggi non so se sia ancora così.



"Don Abbondio non era nato con un cuor di leone" - Alessandro Manzoni - Promessi Sposi

5) Le emittenti tv, in genere, cercano nuove idee di format culturali o preferiscono adagiarsi su dinamiche consolidate?

Sono tempi in cui il coraggio non lo compri all'Ikea, men che meno in un settore come quello dei media.
Pensiamo ai remake di ogni natura e genere.

Serve coraggio, conoscenza del mezzo e la convinzione di potere rischiare.

Solo un esempio. Da più di tre anni in prima serata noi abbiamo in palinsesto tv un programma di poesia.

In radio abbiamo un gruppo di ragazzi con disabilità cognitive gravi che sono diventati ottimi dj.

Ci vuole coraggio.

IL MEDIUM E IL MESSAGGIO - CARLO ROMEO IL MEDIUM E IL MESSAGGIO - CARLO ROMEO Reviewed by Polisemantica on giovedì, febbraio 14, 2019 Rating: 5

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