ACTA DIURNA E "CHE TEMPO CHE FA"



La puntata odierna di "Acta Diurna" continua il suo viaggio alla scoperta degli elementi e meccanismi inconsci di persuasione o di influenza della percezione del pubblico di telespettatori presenti nelle più note trasmissioni di approfondimento giornalistico e talk show.

Oggi l'indagine è incentrata sulla puntata del 25/11/2018 di Che tempo che fa, condotta da Fabio Fazio e in onda su Rai Uno.



SCENOGRAFIA 

Simboli, categorie eidetiche, cromatiche e codici prossemici


Preminenza del colore blu,  che secondo le categorie cromatiche evoca calma, rassicurazione, autorevolezza, prestigio e invita inconsciamente alla fiducia.

Non bisogna dimenticare che questo è anche il colore simbolo dell'Unione Europea, (in tempi di sovranismo è una scelta di campo) e che richiama il colore dell'acqua che si troverebbe in un acquario, come quello della scrivania.

Il conduttore ha raccontato perché ha scelto di mettere un acquario nella scenografia della sua trasmissione: "è un omaggio al primo talk della Rai che era, appunto, Acquario di Maurizio Costanzo".

A rimarcare la citazione, uno dei pesci che popolano la vasca, è stato chiamato proprio Maurizio. Il titolo del programma di Costanzo faceva riferimento all'acquario presente in studio, fulcro centrale della scenografia.

L'idea dell'acquario, oltre a essere una citazione, è anche metafora degli uomini di spettacolo che, apparendo nel televisore di casa, sembrano in una sorta di acquario, mentre si dibattono e vivono la loro vita televisiva, osservati dai telespettatori.

La scrivania è quadrangolare, atta a ospitare l'acquario, ma formata da tre lati, che circondano il conduttore, come per proteggerlo, isolarlo da contesto quando pone domande agli ospiti "di riguardo" e intende evocare professionalità, rigore e posizione "super partes", secondo i codici prossemici.

Le forme lineari della scrivania, secondo le categorie eidetiche, inviano un'idea di forza, energia, leadership.

Lo studio è però circolare, comprendendo in due emicicli la platea degli spettatori in studio e gli "attori" della puntata e invia quindi una idea di élite rappresentata dal pubblico che ha il privilegio di essere in studio e dai protagonisti della puntata. Tale forma evoca anche il concetto di teatro greco, in cui si svolgevano le rappresentazioni e di anfiteatro, luogo deputato di gare e competizioni.

I codici dell'abbigliamento di Fazio, in giacca e cravatta, con un completo scuro, intendono dare idea di rassicurazione, autorevolezza, raffinatezza, compostezza e prestigio.

Anche l'uso degli occhiali insiste sull'idea dell'icona del professore, dell'intellettuale.

Al minuto 1,22 vi è elogio di Silvia Romano, volontaria rapita in Africa, che dalla descrizione di Fazio diviene l'icona perfetta del volontario, del giovane la cui casa è il mondo, sottolineando in modo celebrativo il concetto globalista, di cui la volontaria diviene simbolo, per cui non ci sono confini né nazionalità ed evocando l'archetipo del viandante, nel quale chiunque dovrebbe, secondo la filosofia della trasmissione, immedesimarsi.



DINAMICHE PRESENTI IN STUDIO

Soggetti, aiutanti, opponenti

Il primo ospite è Saverio Costanzo, figlio di Maurizio, introdotto da Filippa Lagerback, la storica "valletta" di Fazio.

La trasmissione è organizzata con la presenza di aiutanti, non solo del soggetto protagonista, ma che si aiutano fra loro. Non vi sono opponenti.

Fazio è aiutante degli ospiti; La Littizzetto e Filippa sono aiutanti di Fazio. Gli ospiti sono aiutanti di Fazio.

Per esempio, quando Fazio intevista Cottarelli, le sue domande non sono altro che introduzioni a un discorso che Cottarelli si è già preparato a tenere.

Al minuto 20,18 chiedere " a proposito dei BPT Italia venduti 2,1 miliardi contro i 7 o 8 attesi dal ministero del Tesoro. Cosa ci dice questo risultato?" significa implicare la risposta nella domanda. E' ovvio infatti che porre la domanda in questi termini non fa altro che evidenziare l'aspetto negativo della mancata vendita dei BTP.

Manca quindi il concetto di tentativo di neutralità e si evidenzia il desiderio di assecondare l'ospite e manipolare non tanto l'informazione in quanto tale ma la percezione del pubblico di una data informazione.

E' un lavoro molto raffinato di organizzazione delle strutture semantiche e percettiva da parte del conduttore.

Fazio finge di giocare il ruolo dell'opponente, cercando l'immedesimazione con l'uomo comune, quando fa a Cottarelli, intorno al min. 21, la domanda retorica "Ma perché conviene restare in Europa? Non fa che chiederci sacrifici", dando all'ospite la possibilità di dire quello che lui stesso pensa e quindi svolgendo ancora una volta il ruolo dell'aiutante mentre finge di fare l'opponente.

Lo stesso avviene anche durante il colloquio con Boeri e con altri ospiti.

I toni cambiano con l'arrivo di Boldi e De Sica in studio e diventano allegri e scherzosi, ma il ruolo dell'aiutante di Fazio continua.

Per creare un po' di dinamismo, la Littizzetto impersona talvolta, il ruolo dell'opponente dissacratore, nei confronti di Fazio ma soprattutto di personaggi esterni che vengono ridicolizzati, nelle sue gag.



CODICI PARALINGUISTICI

Tono e volume di voce, velocità di dizione, sovrapposizioni, codici mimetici, gestuali e prossemici.

Grande uso di aggettivi e di iperboli per descrivere e definire ospiti e avvenimenti, stimolando linguisticamente l'interesse dei telespettatori per "le magnifiche sorti et progressive" di quanti frequentano come ospiti lo studio di "Che tempo che fa"

I codici tonali di Fazio sono spesso esagerati, encomistiaci, stupefatti per l'immensità che a suo dire ha dinanzi agli occhi, con il sovrascopo di affermare implicitamente che gli ospiti e gli argomenti trattati nella sua trasmissione, sono sempre superlativi e degni di incondizionata ammirazione.

I modi garbati e gentili del conduttore e degli ospiti in studio, senza mai alzare il volume della voce, né aumentare la velocità di dizione, danno l'idea di estrema sobrietà, raziocinio, ponderatezza, affidabilità.

Mettono lo spettatore nello stato d'animo rilassato e con le difese abbassate, facendogli introiettare come dati di fatto, verità incontrovertibili, tutte le parole che vengono pronunciate in studio.

La Littizzetto serve a "rompere" lo schema percettivo, rendendo più dinamica la trasmissione, con il suo ruolo dissacratore che sembra benevolmente tollerato dal "saggio e paziente" conduttore, che si comporta con la comica come si farebbe con un bambino un po' discolo ma simpatico.

Vi è insomma un "gioco delle parti" fra due "maschere", l'icona del "saggio e paziente adulto" e quella della "ragazzina sbarazzina".

La Littizzetto usa generosamente i codici mimetici e gestuali per assumere il ruolo del "buffone di corte" che "ridendo castigat mores".

Anche il tono cadenzato e la voce a volume molto alto della comica insistono per generare la percezione del "momento di svago" della trasmissione, evocando la sensazione di relax e divertimento, oltre che di provocare il benestare condiscendente del Pubblico, a casa e in studio, per le uscite talvolta non ortodosse, gli insulti e il turpiloquio, spesso usato dalla co-conduttrice.

Si apre una parentesi che è una sorte di "carnevale", di "saturnali" in cui si rovesciavano le cariche e le priorità, di cui la Littizzetto è incontrastata sovrana, agendo con il sottofondo delle risate, talvolta anche sguaiate, del pubblico.



CONTAMINAZIONE DI GENERI

Presenza o meno di contaminazione, quindi di infotainment


A parte la presenza in studio di personaggi dello spettacolo, e delle gag della Littizzetto, la parte in cui più esplicitamente si nota la contaminazione di generi, in questo che più che un talk show è un grande contenitore serale sullo stile di "Domenica In" ma più elitario e meno nazionalpopolare, è "il tavolo", la parte del programma in cui sono invitati tanti presentatori, comici, cantanti, sportivi e intrattenitori e siedono a una lunga teoria di tavoli uguali, per mandare, con questo codice prossemico,  il messaggio di parità e uguaglianza fra conduttore e ospiti.

Vi è una serie di complimenti reciproci, toni encomiastici e omaggi video con amarcord della carriera di molti di loro.

Anche la scenografia cambia, per sottolineare il passaggio tra quella che dovrebbe essere la parte "seria in antitesi a quella "faceta" della trasmissione.




USO FIGURE RETORICHE

Metafore, similitudini, allegorie per rendere più efficace la veicolazione del proprio messaggio

Talvolta vi è uso di figure retoriche, per spettacolarizzare linguisticamente il programma.

"Vera arte" è l'iperbole usata che intende passare per descrizione per commentare la ricostruzione di uno scenario per le puntate di "L'amica Geniale", film per la tv di Costanzo, che il regista è venuto a presentare in studio.

Continue iperboli, anche per le protagoniste del film, due bambine "di cui tutti ci innamoreremo"



USO DI MESSAGGI SUBLIMINALI

Inferenze, impliciti, presupposizioni

Grande uso di connotazioni: per esempio Fazio usa "la mia stellina" per riferirsi alla Littizzetto, oppure con il vezzeggiativo "Lucianima mia" o "la nostra bambinella".

La Littizzetto, co-protagonista della trasmissione, tende a esprimersi quasi sempre con un linguaggio triviale, anche rivolgendosi alle ospiti, due bambine.

In effetti l'uso di tale turpiloquio le serve per creare una identificazione, una immedesimazione da parte dei telespettatori, in quanto parlando in maniera non forbita, crea un'alternanza con il linguaggio distinto e ricercato di Fazio e intercetta una fascia di popolazione che si sentirebbe troppo a disagio con un conduttore così raffinato, che con le sue caratteristiche intercetta invece la parte di pubblico più fine.

Inoltre, l'uso del turpiloquio vuole inviare il messaggio inconscio che in trasmissione c'è chi dice sempre "pane al pane e vino al vino" senza giochi di parole, e quindi, paradossalmente, l'uso del linguaggio volgare diventa una "cifra identificativa" sia della Littizzetto che della verità, dei dati nudi e crudi che vengono proposti al pubblico a casa.

Fazio tende sempre a creare personaggi, definendo i suoi ospiti. Lo fa anche con le bambine, facendo domande  e anticipando in effetti le loro risposte, così che alla fine della presentazione intrappola le due piccole ospiti negli stereotipi dell'Attrice e della Calciatrice.



USO DI MAXISCHERMI METATESTUALI

Interventi ospiti da esterni, sovradimensionati e quindi iperbolici. Si sottolinea la bontà o l'inanità delle opinioni degli ospiti inquadrando i maxischermi per catturare spesso le loro espressioni facciali o i gesti.


Presenza di un enorme maxischermo, the wall, alle spalle del conduttore e della sua postazione.

In questa trasmissione ogni immagine è usata in modo iperbolico, anche avvalendosi delle dimensioni, per aumentare a dismisura le caratteristiche di ciò che viene mostrato.

Alle immagini va in ulteriore aiuto i toni trionfalistici e sbalorditi per l'ammirazione, anche essi iperbolici, naturalmente, del conduttore.




CONCLUSIONE

Fazio è un grandissimo professionista, nel senso che conosce benissimo e altrettanto bene utilizza, tutti gli stratagemmi della comunicazione efficace, pervasiva, suadente, convincente e con essa è in grado, senza alcun problema, di dirigere le opinioni del Pubblico per far introiettare il messaggio che intende inviare, spingendo i telespettatori verso determinate considerazioni e prese di posizione.

Per ottenere questo agisce su sottili e raffinate leve percettive, attraverso l'uso di figure retoriche, connotazioni, codici prossemici, mimetici, tonali, cromatici, dell'abbigliamento e vari altri escamotages.

E' senza dubbio un utilizzatore altamente specializzato della cosiddetta Finestra di Overton.

La sua azione è abilmente coadiuvata da una squadra in perfetto sincrono, che riesce a raggiungere sia lo scopo che il sovrascopo della trasmissione, in modo garbato ma inesorabile.
ACTA DIURNA E "CHE TEMPO CHE FA" ACTA DIURNA E "CHE TEMPO CHE FA" Reviewed by Polisemantica on lunedì, dicembre 03, 2018 Rating: 5

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