Continuiamo il nostro viaggio alla scoperta dei simboli presenti nella rappresentazioni delle virtù teologali e cardinali.
La Fortezza è un dipinto a tempera di Sandro Botticelli, datato 1470 e conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze.
È una delle virtù cardinali, cioè proprie dell'essere umano e a cardine delle altre, teologali, cioè derivanti da Dio.
È rappresentata come una donna, prosopopea della virtù, che indossa un’armatura, simbolo del combattimento contro il male e il conseguimento del bene.
Sandro Botticelli, La Fortezza, 1470, Uffizi, Firenze. |
È il prefisso da cui derivano alcuni termini scientifici come "andrologia", "androgino", "andropausa", nonché il nome proprio Andrea.
Dal latino vir derivano sia l'aggettivo "virile", sia il sostantivo "virtù".
La fortezza è la virtù morale che, nelle difficoltà, assicura la fermezza e la costanza nella ricerca del bene.
Essa rafforza la decisione di resistere alle tentazioni e di superare gli ostacoli nella vita morale.
La virtù della fortezza rende capaci di vincere la paura, perfino della morte, e di affrontare la prova e le persecuzioni.
Dà il coraggio di giungere fino alla rinuncia e al sacrificio della propria vita per difendere una giusta causa.
Regge in mano uno scettro, simbolo della nobiltà, della regalità di tale virtù e di chi la pratica.
Siede su un trono, simbolo del dominio che tale virtù esercita nell'animo degli uomini che intendono comportarsi bene.
Indossa un mantello rosso, colore della passione, dell'impegno e anche del sangue che è determinata a versare pur di raggiungere il suo scopo.
Impersona l'archetipo del guerriero e del martire, in quanto e pronta a combattere e a difendere i propri ideali fino all'estremo sacrificio.
LA FORTEZZA E I SUOI SIMBOLI
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giovedì, agosto 30, 2018
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