CENT'ANNI DI SOLITUDINE E IL QUADRATO SEMIOTICO



Cien años de soledad è un romanzo del 1967 del Premio Nobel colombiano Gabriel García Márquez che narra le vicende di 7 generazioni della famiglia Buendía, il cui capostipite José Arcadio fonda alla fine del XIX secolo la città di Macondo.

Una saga appassionante e che è considerata tra le opere più significative della letteratura del Novecento.

Macondo, spazializzazione della vicenda, sineddoche del mondo latino-americano


Uno dei motivi che hanno decretato il successo dell'opera è, come al solito, il sapiente uso delle strutture semionarrative.

Qui ci siamo limitati a scoprire il quadrato semiotico ideato da Márquez per fare interagire i vari personaggi creando dinamiche ed equilibri di contraddizione, contrarietà e complementarietà tra loro, il loro modo di essere e di agire nella vicenda.

Il quadrato semiotico di cent'anni di solitudine

Abbiamo quindi

VIVI Aureliano, Pilar Ternera, Meme, Nonna Ursula
MORTI Remedios, Pietro Crespi, Arcadio, Aureliano Buendìa
NON VIVI Amaranta, Fernanda
NON MORTI Lo zingaro Melquiades, Remedios la bella

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Non si può sbagliare.

Se c'è il successo, la semiotica è sempre in zona.
CENT'ANNI DI SOLITUDINE E IL QUADRATO SEMIOTICO CENT'ANNI DI SOLITUDINE E IL QUADRATO SEMIOTICO Reviewed by Polisemantica on giovedì, marzo 05, 2020 Rating: 5

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