PECUNIA NON OLET: L'ODORE DEL DENARO E DELLA POVERTÀ AL MUSEO D'ORSAY


Un increscioso episodio di esclusione si è verificato a Parigi, al Musée d'Orsay.

Le forze di sicurezza, spinte dalle lamentele di alcuni visitatori , hanno allontanato ed espulso dal museo, a causa del loro odore sgradevole,  una coppia che, insieme al figlio, stava tranquillamente camminando tra i capolavori lì custoditi.

L'odore è elemento connotativo non solo dell'individuo, ma anche della sua classe sociale.

I poveri, che non hanno accesso facilmente ai servizi igienici e non possiedono le lavatrici, "puzzano".

In pratica l'odore, indice di scarsa pulizia, diviene simbolo della classe sociale di appartenenza.

A differenza dei soldi che non hanno odore, la povertà continua a puzzare, come diceva lo scrittore Paul Léautaud e pare che la società così aperta (almeno teoricamente) verso le diversità di ogni genere, sessuali, linguistiche, razziali, sia oltremodo chiusa rispetto a quelle di censo.

Tutto viene perdonato, oggi, nella società dominata dal dio denaro. Tutto, tranne la povertà, sua antitesi e sua bestemmia.
PECUNIA NON OLET: L'ODORE DEL DENARO E DELLA POVERTÀ AL MUSEO D'ORSAY PECUNIA NON OLET: L'ODORE DEL DENARO E DELLA POVERTÀ AL MUSEO D'ORSAY Reviewed by Polisemantica on mercoledì, febbraio 06, 2013 Rating: 5

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