Bartolomeo Manfredi, nell'olio su tela “Allegoria delle quattro stagioni” del 1610, mette in scena le prosopopee delle quattro stagioni, personificate da due uomini e due donne in cerchio, simbolo del ciclo perenne.
Il termine "stagione" deriva dal latino stationem, da statio, che significa sosta, fermata, dimora, posizione, alludendo alla posizione del sole durante solstizi ed equinozi.
L'inverno è un vecchio infreddolito e che se ne sta in disparte osservando gli altri tre personaggi. È ricco, da come si può dedurre dall'indice rappresentato dal cappello di pelliccia, caldo, prezioso e costoso, simbolo di benessere economico, dei beni che permettono di ovviare ai problemi dell'esistenza, rappresentati dal freddo durante la stagione invernale. È personificato da Saturno (a volte da Ade) divinità ctonie, quindi proprietarie delle ricchezze nascoste sottoterra.
Bartolomeo Manfredi, “Allegoria delle quattro stagioni”, 1610 ca., Olio su tela, 134 x 91,5 cm, Dayton Art Institute, Dayton |
È rappresentato come Bacco che nell'iconografia mitologica, insieme a Vertumno, viene spesso adoperato come personificazione dell'autunno.
Si china a baciare la giovane e leggiadra Primavera, che ha come simbolo una corona di fiori in capo, ed è rappresentata da Flora (altre volte da Proserpina, Giunone ma anche da Giove o da Eros) che suona un mandolino o un liuto, simboli il primo della precarietà della vita, che quindi va vissuta bene e intensamente con gioia, il secondo dell'amore.
Il bacio tra Primavera e Autunno simboleggia l'unione del giorno e della notte durante gli equinozi nelle due stagioni.
Autunno abbraccia anche l'altra donna, Estate, creando una triade che rappresenta le tre stagioni feconde e ricche dei frutti che si trovano sul tavolo loro dinanzi.
Estate è personificata da Cerere, probabilmente, ma potrebbe essere anche Pomona (a volte veniva usato anche Febo) che è cinta da una corona di spighe, suo simbolo e a seno nudo, per evocare la prosperità.
Particolare - Bartolomeo Manfredi, “Allegoria delle quattro stagioni” 1610 ca. |
Ha fra le sue mani uno specchio, per simboleggiare un po' la vanità di una stagione in cui le temperature portano gli uomini a spogliarsi per il caldo e quindi a essere più facilmente oggetto di seduzione, ma anche per evocare la contrapposizione tra l’occhio e lo sguardo, tra il vedere e il comprendere, tra l’esteriorità e l’interiorità.
Lo specchio consente di dilatare lo spazio svelando ciò che non si vede e non è presente nel campo figurativo rappresentato, ma diventa visibile allo spettatore solo tramite il riflesso dello specchio.
Non solo quattro personaggi, dunque, ma le stagioni, dell'anno e del cuore, della vita dell'Uomo, cariche si significati, di doni e di promesse, allegoria dell'anno solare ma anche della nostra esistenza.
LE STAGIONI E I LORO SIMBOLI
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venerdì, giugno 14, 2019
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