Le Sacre Scritture si prestano come qualunque altro testo comunicativo a essere interpretate e analizzate con l'ausilio di uno strumento scientifico e conoscitivo quale è la semiotica.
Analizziamo dunque il passo del vangelo di Luca 21, 34-36, che si presta, al pari di altri, alla scoperta degli stratagemmi comunicativi impiegati nella redazione del testo.
"In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso improvviso; come un laccio esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate e pregate in ogni momento, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che deve accadere, e di comparire davanti al Figlio dell'uomo".
Dal punto di vista semiotico ritroviamo:
- i vostri cuori
sineddoche, per corpi, simboli per anime - si appesantiscano
paradosso, in quanto l'anima incorporea non potrebbe appesantirsi,
metafora, per indicare l'incapacità dell'anima a librarsi, a volare libera, ma legata al mondo terreno dalle dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita che la rendono prigioniera "appesantendola" - quel giorno
antonomasia, per "giorno del giudizio" - non vi piombi addosso
metafora, per indicare il peso intollerabile, pari al piombo, per l'anima resa "pesante" dagli affanni della vita e incapace di ascendere alla salvezza, che si trova soggetta a subire il crollo addosso
implicazione che il giorno del giudizio giunga dall'alto, in forma figurata codice prossemico che indica superiorità del giudizio di Dio - come un laccio
similitudine e implicazione, di una cattura
SEMIOTICA DEL VANGELO: LUCA 21, 34-36 E LE FIGURE RETORICHE
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sabato, marzo 30, 2019
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