Non esiste una storia interessante e coinvolgente senza la presenza, nella narrazione di un ostacolo, che può essere sia superabile che insuperabile.
Su questo concetto è basato il principio del modello attanziale.
Love Story è un film drammatico del 1970 diretto da Arthur Hiller.
La storia drammatica racconta di un amore spezzato dalla sventura.
Il giovane Oliver Barrett, ricco studente di Harvard si innamora di una semplice italoamericana Jennifer Cavalleri, studentessa di musica.
I due contravvenendo alle condizioni imposte dal padre di Oliver decidono comunque di sposarsi e vanno a vivere insieme in severe ristrettezze economiche.
Quando finalmente Oliver viene assunto da un prestigioso studio legale di New York, la coppia decide di mettere su famiglia ma non riescono ad avere figli. Dopo accertamenti clinici si scopre che Jenny è affetta da una forma di leucemia e che le resta poco da vivere. Il film termina con la morte della ragazza.
Il soggetto sono Oliver e Jennifer
l'oggetto è vivere insieme una lunghissima storia d'amore
l'aiutante è il sentimento profondo e la volontà di stare assieme
l'opponente è prima il padre di Oliver e poi la leucemia e la morte della ragazza
il destinante è lo sceneggiatore del film, Erich Segal,insieme al regista Arthur Hiller.
il destinatario il pubblico di spettatori
Abbiamo anche un quadrato semiotico, nella narrazione, legato sul binomio di opposti vita/morte:
Vivi sono i due ragazzi che si amano
morta è Jennifer alla fine della vicenda
non vivo è Oliver dopo la perdita del suo amore
non morto è il padre di Oliver, chiuso alle emozioni e quindi virtualmente morto, con la sua aridità d'animo.
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Se i due ragazzi dopo essersi sposati avessero avuto bambini e fossero vissuti felici per sempre non ci sarebbe stata una storia che è tale solo in presenza di sventure, ostacoli o difficoltà.
LOVE STORY, L'AMORE, LA MORTE E IL MODELLO ATTANZIALE
Reviewed by Polisemantica
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lunedì, febbraio 25, 2019
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