LUOGHI, SIMBOLI E MISTERI: IL DUOMO DI MILANO


Uno dei luoghi architettonici più ricchi di simbologia sono le cattedrali. In Italia, una cattedrale i cui innumerevoli simboli adornano e riempiono di senso ogni singolo manufatto, è quella di Milano, dedicata a Santa Maria Nascente e nota in tutto il mondo con il nome di Duomo.

Il Duomo di Milano fu iniziato nel 1386 per volere dell'allora arcivescovo Antonio Saluzzo. È alto 108 metri e mezzo, lungo 158 e largo 96, con 150 doccioni e 135 guglie.

Gian Galeazzo Visconti, allora signore di Milano, si adoperò per portarlo a termine e il Duomo fu consacrato dall'arcivescovo Carlo Borromeo nel 1572, nonostante non fosse ancora stato terminato.


Costruito con pianta a icona di croce latina, per evidenti ragioni di simbologia cristiana, poggia su 52 piloni (simbolo dell’anno solare formato da 52 settimane) e intende essere allegoria del tempo umano che incontra l'eternità divina.

Sempre mantenendo tale lettura simbolica, la cattedrale di Santa Maria Nascente è un percorso di luce che invita il fedele a intraprenderlo per raggiungere indenne la meta celeste. È un percorso per iniziati cristiani che attraverso la simbologia scolpita nella pietra e dipinta dalla luce, apprendono i sacri misteri e scoprono le indicazioni per sfuggire il Male e raggiungere il Bene assoluto.


Il percorso di luce prende avvio dal rosone centrale dominato dal grande sole raggiante, il sole di giustizia, simbolo di Gesù, Verbo incarnato nella Vergine alla quale il Duomo è dedicato.

La luce dell'astro, proveniente da oriente, da cui sorge, penetra attraverso la traforatura del rosone all'interno dell'edificio sacro e raggiunge il tabernacolo sopra il coro in cui è contenuto il Sacro Chiodo.

Il significato è lampante: la luce divina illumina il mondo attraverso il Sacrificio di sangue fatto per amore e simboleggiato da uno degli strumenti di tortura sulla Croce.


La luce contribuisce ancora a illuminare le menti degli iniziati dipingendo le vetrate di colori e forme che si trasformano nelle icone dei grandi personaggi biblici ed evangelici, in una luminosa e policroma narrazione che si dipana tra i marmi che sostengono questo organismo di pietra vivente.



La luce illustra nelle vetrate i momenti salienti delle singole vite che si uniscono a comporre un mosaico semantico che altro non è che uno scorcio della trama di quello che è il progetto di Dio sull'Umanità che ha creato e salvato.


Ancora la luce opera nella Cattedrale attraverso la meridiana composta da una striscia d'ottone incassata nel pavimento che attraversa la navata e che risale per tre metri sulla parete a nord.

Sulla parete a sud, è praticato un foro attraverso il quale, al mezzogiorno solare, un raggio di luce si proietta sulla striscia del pavimento.

Tale raggio incontra il raggio longitudinale proveniente dal rosone formando una croce di luce e illumina, a seconda del periodo dell'anno, il corrispondente segno zodiacale sulla striscia di ottone.

Ancora un simbolo dell'unione profonda tra l'eternità e il tempo umano, ancora una significazione dell'intervento divino, costante e fedele, nelle attività e vicende umane, rappresentati dalla luce e dai segni sul pavimento.


La luce continua a essere evocata nell'enorme candelabro del Trivulzio di autore ignoto XIII secolo, il cui piede è costituito da quattro dragoni alati, a guardia delle decorazioni di segni zodiacali, scene della Bibbia e lotte tra Vizi e Virtù. Il candelabro a sette braccia, metafora dei giorni necessari alla Creazione, è icona della Menorah ebraica che un tempo illuminava il tempio di Gerusalemme, trafugata come bottino di guerra dall'imperatore romano Tito e di cui si sono perse le tracce.

La luce è simbolo della luce divina, ma al contempo della capacità donata all'Uomo di interagire con il mondo attraverso uno dei suoi sensi, la vista.

Tale simbologia dei cinque sensi che devono servire l'Uomo per incontrare il Sacro la si riscontra nei vari elementi presenti nelle chiese: l'incenso, che comunica il divino attraverso l'olfatto, l'ostia consacrata, attraverso il gusto, le sculture sacre attraverso il tatto, i dipinti e le vetrate attraverso la vista e il suono delle campane attraverso l'udito.

Ma non solo i cinque sensi, quindi l'Uomo, ma l'intero creato comunica la presenza di Dio. Ecco quindi che in cattedrale i quattro elementi che si pensava formassero il mondo, aria, acqua, fuoco e terra, sono rappresentati rispettivamente dal suono delle campane che si espande nell'aria, dall'acqua santa, dal calore e la luce delle candele che bruciano d'amore per Dio e dai marmi estratti dalla terra e che formano l'ossatura e la pelle del Duomo.


Le campane presenti in Duomo, voce di Dio che chiama i suoi figli, sono tre, dedicate alla Vergine, a Sant'Ambrogio, patrono della città e a San Barnaba, apostolo evangelizzatore di Milano.

Ve ne è anche una quarta, sulla terrazza del tiburio, dietro una guglia, dedicata a santa Tecla, antica basilica paleocristiana di Milano, oggi non più esistente se non in minime parti, sotto il sagrato dell'odierno Duomo.

Tre come la Trinità e la perfezione ma anche quattro come i punti cardinali e le stagioni, rispettivamente simboli dello spazio e del tempo umano.


Due parole anche per i doccioni, gargoyle presenti fra le guglie, icone di esseri deformi e demoniaci, la cui simbologia attinge al mondo pagano e alle sacre Scritture, usati per eliminare l'acqua piovana in eccesso e per spaventare i demoni, scacciandoli lontani, fuori dalla Chiesa.


L'intera cattedrale è icona del Paradiso, popolata di santi, patriarchi, profeti e beati (3400 statue e oltre 700 figure inserite negli altorilievi marmorei) che dalle guglie che si innalzano verso l'alto indicano il nostro eterno destino di beatitudine guidati dalla Vergine che, dal punto più alto del tempio, protegge la città e mostra la strada verso la felicità.
LUOGHI, SIMBOLI E MISTERI: IL DUOMO DI MILANO LUOGHI, SIMBOLI E MISTERI: IL DUOMO DI MILANO Reviewed by Polisemantica on lunedì, gennaio 07, 2019 Rating: 5

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