La collina dei papaveri, diretto da Gorō Miyazaki per lo studio Ghibli, risulta un film ben diretto e ben sceneggiato anche grazie all'uso, inconscio o meno, di alcune ben note strutture semionarrative come il quadrato semiotico e il modello attanziale.
Il quadrato semiotico, che com'è noto è uno strumento efficace nella realizzazione di testi avvincenti.
È necessario, affinché un qualunque testo abbia una forza dinamica capace di organizzare i propri equilibri endogeni e acquisire una migliore efficacia comunicativa e incisività agli occhi dello spettatore, realizzarlo tenendo conto di una sorta di forza di coesione interna.
In altre parole, occorre costruire una serie di relazioni non solo tra emittente e destinatario, ma anche tra gli elementi che concorrono a comporla, tra i vari personaggi dell'opera stessa. Per fare ciò occorre utilizzare il modello costruttivo relazionale teorizzato da Greimas.
Questo intreccio di rapporti (il quadrato semiotico mette infatti in relazione coppie di concetti presenti nell'opera, opposti e complementari) è voluto e quindi creato dall'autore del testo per mettere in contrapposizione, in relazione complementare, contraddittoria o contraria delle forze.
Serve a rendere più dinamica e avvincente l’opera e di conseguenza a inviarci un messaggio che non viene immediatamente percepito a livello cognitivo ma che viene assimilato implicitamente a livello inconscio.
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Nella collina dei papaveri abbiamo :
- AMORE CONIUGALE - che univa i genitori di Umi Matsuzaki quando il padre era ancora vivo
- AMORE FRATERNO - che unisce Umi, Sora e Riku, i tre fratelli Matsuzaki
- AMORE NON CONIUGALE - quello che provano i genitori Ryōko Matsuzaki e Akio Kazama rispettivamente per i propri figli, sia biologici che adottati
- AMORE NON FRATERNO - il sentimento tenero, romantico ma ancora indistinto che Shun Kazama e Umi Matsuzaki sentono uno per l'altra anche quando erroneamente pensano di essere fratellastri.
Quindi tutto le dinamiche di contraddizione, complementarietà e opposizione del film sono giocate sui diversi generi di amore che uniscono i personaggi.
Per quanto riguarda poi il modello attanziale, lo schema è semplice ed efficace:
- SOGGETTO - Umi Matsuzaki e Shun Kazama, i due adolescenti
- OGGETTO - capire qual'è il legame che li unisce, se un vincolo di sangue o di amore romantico
- OPPONENTE - le difficoltà a comprendere se sono o no fratellastri, se il padre di Umi è anche padre biologico di Shun
- AIUTANTE - Onodera, il capitano di una nave in partenza dal porto di Yokohama, che è in possesso di informazioni dettagliate sui genitori dei ragazzi e che rivela loro che essi non sono imparentati
- DESTINANTE - il regista, lo studio Ghibli
- DESTINATARIO - il pubblico
Un buon film, quindi naturalmente, una buona struttura.
LA COLLINA DEI PAPAVERI FRA QUADRATI E MODELLI
Reviewed by Polisemantica
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sabato, gennaio 19, 2019
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