Il Ritratto di Giovanna Tornabuoni, ritenuto uno dei più begli esempi della ritrattistica femminile del Quattrocento fiorentino, dipinto da Domenico Ghirlandaio nel 1488 e conservato nel Museo Thyssen-Bornemisza a Madrid, presenta una forte connotazione della figura rappresentata, anche grazie ai codici dell'abbigliamento impiegati.
Il motivo della realizzazione del dipinto risiede forse nella morte di Giovanna degli Albizi, maritata a Lorenzo Tornabuoni, di parto, avvenuta nello stesso anno della stesura del ritratto.
Probabilmente venne eseguito dopo la morte, a memoria della fanciulla, magari anche negli anni immediatamente successivi. Ciò spiegherebbe la connotazione fortemente idealizzata dell'opera e il senso di malinconia che pervade la composizione.
Il Ritratto di Giovanna Tornabuoni dipinto dal Ghirlandaio nel 1488 e conservato nel Museo Thyssen-Bornemisza a Madrid. |
Tale codice gestuale “programmatico” viene addolcito non solo dalle curve naturali della schiena e del petto, ma soprattutto dall'abito fastoso e dall'utilizzo di colori caldi, lucidi, quasi smaltati, che raccolgono e trasmettono una forte luminosità.
L'identificazione con Giovanna Tornabuoni è possibile grazie alla comparazione con i ritratti che la rappresentano, inseriti negli affreschi della Cappella Tornabuoni: la Visitazione e la Nascita della Vergine, nei quali la possiamo apprezzare con la stessa postura (codici gestuali) e la medesima acconciatura, caratterizzata dalla celebre crocchia che lascia liberi dei riccioli dorati a incorniciare il volto.
Ritroviamo anche lo stesso vestito, con preziosi ricami dorati.
Nella scena della Visitazione è facilmente riconoscibile sulla destra la figura di Giovanna Tornabuoni. |
La donna stringe tra le mani un fazzoletto, forse simbolo della sua sofferenza e in antitesi a questo aspetto indossa un grosso pendente con perle di calibro e un rubino, legato da un nastro scuro sul collo, simbolo di autorità, potere, e talismano di invulnerabilità, di longevità, d'amore ardente e passionale, che continua a vivere nel mondo dell'Arte grazie al bellissimo ritratto.
L’analoga spilla appoggiata nello stipo dietro di essa, vuole rimarcare proprio questo aspetto, in associazione al libro di preghiere semichiuso, simbolo di religiosità e una collana appesa di grani rossi di corallo, forse un rosario, comunque simbolo della Passione di Cristo a cui si associa probabilmente quella vissuta dalla protagonista.
Un cartiglio in latino allude infine alle virtù della ragazza. È tratto da un epigramma del I secolo d.C. del poeta latino Marziale:
ARS VTINAM MORES ANIMVMQUE EFFINGERE POSSES PVLCHRIOR IN TERRIS NVLLA TABELLA FORET MCCCCLXXXVIII.
"Arte, volesse il cielo che tu potessi rappresentare il comportamento e l'animo, non ci sarebbe in terra tavola più bella. 1488".
Per concludere bisogna annotare come l’inquadratura di profilo aumenti l’importanza della donna ritratta.
Infatti tale tipologia era riservata quasi esclusivamente ai principi e veniva utilizzata, tra le altre cose, nell'operazione del conio delle monete, massima espressione del ruolo politico ed economico di un personaggio pubblico.
La medaglia con il profilo di Giovanna Tornabuoni. |
I CODICI DELL’ABBIGLIAMENTO NEL RITRATTO DI GIOVANNA TORNABUONI DEL GHIRLANDAIO
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lunedì, aprile 16, 2018
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