SPOTTED: DALLA FICTION GOSSIP GIRL ALLE CONNESSIONI ANONIME SU FACEBOOK

Spotted, il fenomeno che da alcuni mesi sta dilagando nei principali social network, è forse il simbolo principale della non-comunicazione a cui sta progressivamente conducendo il mondo del web.

Il nome “Spotted” è stato mutuato dal telefilm “Gossip girl”, nel quale la blogger protagonista si diverte a segnalare baci nascosti, litigi ed altri episodi che avvengono nella sua scuola.

Il termine, la cui traduzione letterale “macchiato” assume in questo caso il significato di “avvistato”, sta pian piano diventando una parola di uso comune tra i giovani d’oggi: si è infatti “spottati” nel momento in cui qualcuno ha pubblicamente (ma anonimamente) segnalato la propria attrazione nei nostri confronti.

Oltre al fatto che sembra assurdo coniugare in italiano un participio passato già esistente, mantenendo però la radice morfologica inglese, quello che spaventa e sconforta è vedere come i giovani abbiano bisogno di una pagina Facebook per avvicinarsi alla persona di loro interesse.

Un caffè e quattro chiacchiere, simboli dell’approccio tradizionale fuori dal Web, vengono proposti in forma anonima attraverso una piattaforma social.

Sembra un paradosso, ma non lo è.

Credits: Marianeve Lentini
SPOTTED: DALLA FICTION GOSSIP GIRL ALLE CONNESSIONI ANONIME SU FACEBOOK SPOTTED: DALLA FICTION GOSSIP GIRL ALLE CONNESSIONI ANONIME SU FACEBOOK Reviewed by Polisemantica on mercoledì, aprile 03, 2013 Rating: 5

Nessun commento:

Powered by Blogger.